Ascoli/ Due condanne per la morte dell’operaio Massimo Canala, deceduto dopo le ferite riportate in un incidente sul lavoro
La morte di Massimo Canala, l’operaio che morì in seguito alle ferite riportate in un incidente sul lavoro avvenuto presso la stabilimento dell’Arch. Legno di Ascoli, il 21 marzo 2005, nonè rimasta senza responsabili.
Oggi infatti il giudice del tribunale del capoluogo piceno, Marco Bartoli ha condannato per omicidio colposo l’amministratore dell’azienda, Battista Albertani, 65 anni di Brescia e il suo caporeparto dello stabilimento ascolano, Emilio Alluzzi, 48 anni. Il primo è stato condannato a 3 anni e 4 mesi, mentre il secondo ad un 1 anno ed un 1 mese reclusione (pena sospesa). Canala rimase ferito mentre stava lavorando alla macchina scorniciatrice, un apparecchiatura per la lavorazione del legno, che secondo la procura di Ascoli, avrebbe usato senza che in precedenza gli fosse stata impartita un’adeguata formazione sui rischi che comportava. Il 21 marzo del 2005 un pezzo schizzò fuori improvvisamente dalla macchina e colpì all’addome l’operaio che, morì il giorno dopo all’Ospedale Mazzoni di Ascoli, nonostante un’operazione chirurgica tentata dai medici per salvargli la vita.