Immaginate uno schianto fortissimo tra un asteroide delle dimensioni della Terra e Giove, uno dei pianeti più grandi della nostra galassia. Immaginate che l’evento sia accaduto proprio 40 anni dopo lo sbarco sulla luna del 20 luglio 1969. Immaginate poi che a riprendere la collisione non sia un potentissimo strumento della Nasa ma un semplice telescopio di appena 37 cm montato nel giardino di un astronomo dilettante australiano di un villaggio a nord di Canberra, Anthony Wesley, di 44 anni, che nella vita fa il programmatore di computer.
Una rara scoperta che ha elettrizzato gli scienziati della Nasa. «Mi ci è voluto del tempo – ha raccontato Anthony sul suo sito web – per rendermi conto che una macchia scura che ruotava nelle nubi di Giove era in realtà l’impatto di una collisione… la prima ad essere vista dagli astronomi da quando la cometa Shoemaker-Levy 9 entrò in collisione esattamente 15 anni fa, fra il 16 e il 22 luglio del 1994».
«Erano le 2 di notte e ho mandato messaggi a tutte le persone a cui potevo pensare – continua Wasley – e specialmente agli astronomi professionisti con strumenti specializzati per misurare, chiedendo di guardare le immagini».
La scoperta è stata confermata dalla Nasa usando un potente telescopio a raggi infrarossi nelle Hawaii e ha suscitato l’attenzione di astronomi di tutto il mondo. Le immagini mostrano la zona dell’impatto, una “cicatrice” nera vicino al Polo Sud del pianeta, con gas visibili in immagini a infrarossi e detriti a nord ovest. Gli scienziati della Nasa sono al lavoro in queste ore per studiare le immagini e condurre ulteriori osservazioni.
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