Intercettazioni, nell’Australia di Murdoch inchiesta su privacy e media

Pubblicato il 14 Settembre 2011 - 16:03 OLTRE 6 MESI FA

Rupert Murdoch

SYDNEY, 14 SET – L’Australia di Rupert Murdoch, il tycoon dei media coinvolto nello scandalo intercettazioni che ha sconvolto la Gran Bretagna, si fa paladina della privacy. Il governo laburista di Canberra ha avviato un’inchiesta indipendente per verificare se gli enti regolatori del Paese abbiano poteri sufficienti per proteggere la privacy dei cittadini dall’intrusione dei media e per trattare in modo appropriato i reclami contro i gruppi editoriali.

L’inchiesta, annunciata dal ministro delle Comunicazione Stephen Conroy dopo le accuse di esponenti governativi di parzialità anti-laburista e sull’onda dello scandalo delle intercettazioni telefoniche da parte del gruppo Murdoch, sarà affidata ad un ex giudice ed esaminerà i poteri dell’Australian Press Council e dell’Australian Communications and Media Authority.

Non prenderà tuttavia di mira singoli gruppi editoriali, ha precisato Conroy, né potrà essere diretta a proteggere esponenti politici dallo scrutinio.

Il governo non ha accolto la richiesta dei Verdi, il cui sostegno è cruciale per il governo di minoranza di Julia Gillard, di esaminare il livello di concentrazione dei media del gruppo Murdoch, che controlla il 70% del mercato della carta stampata locale.

Lo scorso luglio, quando i Verdi avevano proposto un’inchiesta sui media, Julia Gillard aveva dichiarato che gli australiani erano ”turbati” dagli eventi in Gran Bretagna e che anche la News Ltd, ramo australiano dell’impero di Rupert Murdoch, doveva rispondere a domande ”molto difficili” sulla sua condotta.