Auto/ Gli americani hanno ripreso ha comprare automobili: in crescita Ford e Nissan. Chrysler vede ancora nero

Pubblicato il 2 Luglio 2009 - 02:18 OLTRE 6 MESI FA

Il mercato dell’auto americano da segnali di miglioramento, con un rallentamento del calo delle vendite. I dati sull’andamento del mercato statunitense, resi noti mercoledì, parlano chiaro: fra i concorrenti diretti di Fiat-Chrysler, il colosso Ford a  giugno ha incassato l’11 per cento in meno di vendite. Meno del previsto (a giugno 2008 il calo era stato pari del 20 per cento). Risultati migliori delle attese anche per Nissan. General Motors ha registrato un -33,6 per cento mentre per Chrysler la situazione resta critica, con una contrazione del 42% per cento

«I risultati di Ford», osservano alcuni analisti, «mettono in evidenza crescenti segnali di miglioramento del mercato». L’unica delle tre sorelle di Detroit a non aver chiesto fondi pubblici è riuscita a superare Toyota negli Usa in termini di vendite sia in giugno sia nei primi sei mesi dell’anno. Tendenze, come conferma il Wall Street Journal, in linea con “i risultati ottenuti in altri mercati-chiave globali”.

Le vendite di Toyota sono calate lo scorso mese del 32 per cento. Nel commentare i propri risultati, Ford ha osservato l’esistenza di divergenze a livello nazionale in termini di vendite, con l’area centrale che ha segnato una performance decisamente migliore sia della costa occidentale sia di quella orientale.

Le vendite di Chrylser sono calate ma con le auto in flessione del 48 per cento il gruppo itlao-americano ha comunque incassato un aumento dell’1 per cento della propria quota di mercato nazionale (ora pari al 9 per cento).

Prosegue intanto, presso la corte di Manhattan, l’udienza di General Motors per ottenere il via libera alla vendita degli asset “buoni” a una nuova società: la task force designata alla supervisione della ristrutturazione di Detroit ha reso noto che se entro il 10 non ci sarà il via libera del giudice, il Tesoro ritirerà il finanziamento in possesso del debitore.

Quel che è certo è che, con la nuova avventura “americana” di Marchionne,  il mercato Usa sarà d’ora in poi sempre più osservato speciale per analisti e commentatori italiani.