Berlusconi chiede al Garante e ottiene dalla Procura di oscurare le 700 foto dei giorni di Villa Certosa, compresi quelli di Noemi

Pubblicato il 30 Maggio 2009 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

Ci sono in giro settecento foto. Anzi in giro non sono più perché la Procura di Roma le ha sequestrate. Però, anche se non possono legalmente girare, le 700 foto esistono. Sono state scattate da Antonello Zappadu che di mestiere fa appunto il fotografo. Sono foto scattate da una terrazza con l’obiettivo puntato su Villa Certosa, la residenza sarda di Berlusconi. Foto, istantanee non di un giorno solo, foto di molte e diverse giornate in villa, alcune di quei giorni a cavallo tra il Natale 2008 e il Capodanno 2009.

Zappadu ha provato a venderle, ha contattato dei giornalisti e delle testate giornalistiche. La notizia dell’esistenza di queste foto è arrivata così a Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, che ha subito informato l’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini. Questi ha formalmente chiesto, anzi lo ha fatto Berlusconi con un esposto a sua firma, al Garante della Privacy di bloccare la diffusione delle foto. L’esposto partiva pochi giorni fa, sabato 30 maggio al mattino è intervenuta la Procura di Roma. Nell’esposto si raccontava anche di una richiesta di molti soldi per le foto, un milione e mezzo di euro, di trattative in corso con testate straniere, di trattative in corso o fallite con settimanali italiani.

All’esposto il fotografo aveva replicato con atto formale, una sua lettera al Garante in cui raccontava un’altra storia: aveva fotografato sì, ma, ancor prima che cominciasse a trattare la vendita, la notizia trapelate dell’esistenza di queste istantanee era giunta a Berlusconi e ai suoi avvocati, insomma l’ambiente giornalistico italiano era subito corso ad avvertire il premier e, di conseguenza, il fotografo si era visto chiamare al telefono da Miti Simonetto, assistente di Berlusconi, perché lasciasse perdere. Inoltre il fotografo negava si fosse violata la privacy perché, diceva, aveva scattato in luoghi pubblici e non solo privati.

Ancora versioni opposte: nell’esposto di Berlusconi si motivava la richiesta di blocco delle foto perché, seppur a volto reso non riconoscibile, nelle immagini compariva il leader ceco Mirek Topolanek ospite a Villa Certosa. Quanto alle altre foto, quelle relative al Natale-Capodanno 2008/2009, l’esposto firmato da Berlusconi recita: «Come è facile osservare dalle immagini, si tratta di soggetti ripresi in momenti di assoluta intimità del tutto leciti e senza alcun particolare rilievo o connotazione…». Al che la lettera di Zappadu replicava: «Se insignificanti perché chiedere il blocco delle foto?»

Insomma due versioni entrambe zoppicanti: se chi chiede il blocco così scrive delle foto vuol dire che le ha visionate, quindi Zappadu deve averle fatte circolare, almeno qualcuna come “campione” della tentata vendita. Ma se sono foto “senza rilevanza”, perchè un esposto per bloccarle firmato addirittura dal capo del governo? Possibile, probabile che la verità sia nel mezzo: in quelle foto probabilmente ci sono le ragazze ospiti di Berlusconi, Noemi compresa.

Non fanno nulla di particolare e nulla di particolare si vede nelle foto, tranne al conferma di un premier che invita, paga il viaggio, ospita, riempie di regali uno stuolo di giovani e giovanissime ragazze nella sua villa. Lo si sapeva, faticosamente lo si è saputo. Vederlo in foto però avrebbe fatto un certo effetto, effetto che Berlusconi ha ritenuto necessario impedire.