Berlusconi, la politica e i sondaggi/ Franceschini dice no: “Non me ne frega niente”

Pubblicato il 10 Maggio 2009 - 15:15 OLTRE 6 MESI FA

Dicendo una cosa giusta e una sbagliata, il segretario del Pd, nel corso di una trasmissione in tv, ha mostrato all’Italia di essere una persona per bene, ma ha tradito una certa arroganza intellettuale  quando, usando un termine mussoliniano (me ne frego, non il massimo dell’eleganza), ha detto una grande castroneria: “Ripeto il concetto, non me ne frega niente dei sondaggi. Non ne ho mai richiesto uno sul sottoscritto”.

Dimostrando di ignorare le norme più elementari della tecnica politica moderna (chieda a Barack Obama, se lo riceve, o a Bill Clinton, che ne faceva uno al giorno) Dario Franceschini, ribadisce senza tanti giri di parole che non ha intenzione di seguire Silvio Berlusconi, e i commentatori politici, nel ‘borsino’ del gradimento e delle percentuali di voto scandito dai periodici sondaggi.

“Io la sera mi addormento bene non se ho guadagnato un punto in un sondaggio di popolarità o sul mio partito ma se sono riuscito a fare qualcosa, anche stando all’opposizione, che aiuta anche solo un italiano”.

Il leader Pd ripropone un modello di classificazione della società italiana già noto al dibattito politico: “I politici devono essere testimoni del rispetto delle regole. C’è un’Italia di quelli che parcheggiano la macchina in seconda fila e un’Italia di quelli che non lo farebbero mai. Io mi sento dalla parte di quelli che non lo farebbero mai”.

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