Il giornalista Carlo Bonini di Repubblica ha ricevuto da tre fonti diverse e indipendenti le registrazioni audio che Patrizia D’Addario ha clandestinamente inciso nell’autunno dello scorso anno a Palazzo Grazioli, residenza romana del premier Silvio Berlusconi. Eccone il sunto:
Ottobre 2008. Patrizia D’Addario è per la prima volta a Palazzo Grazioli. La si ascolta mentre si presenta con un nome di battesimo che non è il suo (“Alessia”, come racconterà al Corriere della Sera) al presidente del Consiglio, la cui voce, a sua volta, si riconosce benché sovrapposta ad una musica di fondo che accompagna la conversazione.
4 Novembre 2008. Giorno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Patrizia D’Addario è per la seconda volta a Palazzo Grazioli. Si distingue la voce del presidente del consiglio che si rivolge a Patrizia spiegandole che si assenterà per fare una doccia e mettere un accappatoio. Il presidente invita la donna ad aspettarlo nel “letto grande”. Patrizia risponde affermativamente – “Sì nel letto grande” – aggiungendo un dettaglio che si riferisce al letto e non risulta comprensibile all’ascolto.
Una successiva sequenza registra un qualche trambusto con voci di estranei che avvertono il premier dell’elezione di Barack Obama e lo sollecitano ai suoi impegni istituzionali. Berlusconi è atteso allo spazio Etoile a Roma dove la Fondazione Italia-Usa ha organizzato una serata ufficiale cui il Presidente del Consiglio non arriverà mai.
5 novembre 2008. Patrizia D’Addario registra una chiamata telefonica in entrata. Si riconosce la voce del presidente del Consiglio che le chiede “come va”. La donna risponde di essere “un po’ rauca”. Il presidente, di rimando, si dice ironicamente sorpreso perché la notte precedente non ha sentito “strilli”.
Quello stesso giorno, c’è una seconda telefonata registrata. L’interlocutore di Patrizia è Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore che le ha negato il compenso pieno (2000 euro) pattuito per la prima volta a Palazzo Grazioli (“Perché non ero rimasta”, spiega lei nella sua intervista al “Corriere della Sera”). La D’Addario è arrabbiata. Dice di aver ricevuto soltanto “una tartarughina” per la notte e chiede conto dei 2000 euro.
Alle registrazioni si accompagnano anche delle fotografie, scattate dalla D’Addario con il suo telefonino all’interno di Palazzo Grazioli.