Berlusconi/ La Procura di Bari indaga anche su festini a Cortina. Patrizia D’Addario risponde al premier “nessun mandante”

Pubblicato il 24 Giugno 2009 - 09:43 OLTRE 6 MESI FA

Dopo “Villa Certosa” e Palazzo Grazioli ora nel mirino della Procura di Bari finiscono anche i festini a Cortina. Alcune ragazze interrogate dagli inquirenti hanno infatti ammesso quanto già emergeva dalle intercettazioni: fine settimana trascorsi in compagnia di facoltosi clienti in alberghi di lusso oppure nella villa di un noto industriale.

E soprattutto hanno confermato il ruolo di un “mediatore” che avrebbe aiutato Tarantini a organizzare le trasferte. Max è il suo nome ed è l’uomo che ha presentato la D’Addario a Tarantini. La sua voce si sente più volte nelle audiocassette consegnate alla Procura. Secondo quando appreso, fu lui nel 2008 ad informare Patrizia che c’era una festa a Roma e a presentarla a Gianpaolo.

Intanto la D’Addario che ha smentito di essere stata «mandata e retribuita» come sostiene il premier non nega di aver maturato del risentimento nei confronti del premier: «ma solo perché sono stata ingannata. La seconda volta che l’ho visto, quando ho trascorso la notte con lui, non ho preso soldi: mi sono fidata della sua promessa di aiutarmi a costruire il residence sul terreno della mia famiglia». Un chiodo fisso per la D’Addario. «È il cruccio della mia vita – ha dichiarato –  perché mio padre si è ucciso quando ha capito che non sarebbe riuscito a portare a termine quel progetto. Ci aveva investito tutti i suoi soldi, pur di realizzarlo aveva accumulato debiti. Undici anni fa, quando era ormai sull’orlo del fallimento, si è suicidato».