Boffo (Avvenire): “Dal ministro Maroni solidarietà e schifo” contro Feltri. Per la politica italiana una stagione di veleni

Pubblicato il 30 Agosto 2009 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA

Colpo di scena nella vicenda della polemica tra Vittorio Feltri, direttore del Giornale, proprietà della famiglia Berlusconi, e Dino Boffo, direttore di Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani.

Secondo quanto ha scritto domenica mattina Boffo sul suo giornale, il ministro degli Interni, Roberto Maroni, avrebbe personalmente telefonato a Boffo per esprimergli solidarietà e disgusto per gli attacchi, in particolare per la notizia che lo stesso Boffo sarebbe stato “attenzionato” dalla polizia per i suoi gusti omosessuali.  Utilizzando lo strumento della risposta alla lettera di un lettore, Boffo scrive che Maroni “ha voluto manifestarmi la sua solidarietà e il senso di schifo che gli nasceva dalle cose lette” ma “teneva anche ad assicurarmi di aver ordinato un’immediata verifica nell’apparato di pubblica sicurezza centrale e periferico che da lui dipende, e che nulla, assolutamente nulla di nulla era emerso”.

Boffo si chiede anche: come avrà fatto “il Mourinho dei direttori”, il “primo degli astuti” a “non porsi una domandina elementare prima di dare il via libera alla danza (infernale): questo testo che ho in mano è realmente un”informativa che proviene da un fascicolo giudiziario oppure è una patacca che, con un minimo appiglio, monta una situazione fantasiosa, fantastica, criminale? Perché, collega Feltri, questa domandina facile facile non te la sei posta? Ma se te la fossi fatta, sei proprio sicuro di aver vicino a te le persone e le competenze giuste per compiere i passi a seconda della gamba?
Non sei corso troppo precipitosamente a inaugurare la tua nuova stagione al timone di quello che non è piu’ un foglio corsaro ma il quotidiano della famiglia del presidente del Consiglio?”.

Comunque, conclude il direttore di Avvenire, “quanto di fondamentale non farà spontaneamente capolino davanti all’opinione pubblica, emergerà civilmente e pacatamente in un tribunale della Repubblica, cui i miei avvocati già lunedì si presenteranno per la querela”.

La polemica tra il Giornale di Vittorio Feltri e l’Avvenire di Dino Boffo ha aperto una nuova fase nella vita politica italiana, dando il via a un inasprimento dei rapporti e un aumento della tensione nervosa generale, ma non solo: ha anche fatto emergere, fuori delle segrete stanze vaticane, una divergenza al vertice delle gerarchie della Chiesa.

L’Italia si prepara a un nuovo tipo di “autunno caldo”: non solo sindacale (anche se non più d’attacco come l’archetipo aututnno caldo del 1968, ma di difesa dei posti di lavoro che svaniscono), ma anche politico.