Boffo, tre pagine sull’Avvenire per esprimere la sua linea difensiva: “Feltri mi sta diffamando ed i fatti mi danno ragione”

Pubblicato il 1 Settembre 2009 - 09:41 OLTRE 6 MESI FA

«Feltri spieghi perchè dal suo Giornale è sparito il foglio B»: lo chiede il direttore dell’Avvenire Dino Boffo, smentendo quella che torna a definire una diffamazione ai suoi danni.

Il quotidiano dei vescovi dedica oggi alla vicenda le ultime tre pagine, quelle di solito riservate “al dialogo schietto e trasparente con i lettori”, scrive Boffo in un breve testo di suo pugno che accompagna le fotografie del Certificato del casellario giudiziale pubblicato ieri in prima pagina del Giornale e quella della cosiddetta “informativa” pubblicata, sempre ieri, dal Corriere della Sera, ma non dal Giornale di Feltri.

«Una lettera anonima – la definisce Boffo – che mai avrei creduto di dover pubblicare. Un atto che, vista la situazione, considero oggi inevitabile, anche se solo l’idea di trascriverla a me e ai miei colleghi fa ribrezzo. Bisogna che i lettori di Avvenire sappiano che cosa è in realtà la sentenza giudiziaria maneggiata come un manganello da Vittorio Feltri e dal giornalista Gabriele Villa, uno sconclusionato e sgrammaticato distillato di falsità e di puro veleno costruito a tavolino per diffamare».

«Non c’è alcun riferimento a inclinazioni sessuali tra gli atti giudiziari di Terni – scrive il direttore dell’Avvenire citando la precisazione fatta ieri dal gip di Terni – fatto che conferma quanto sporco sia il gioco che stanno conducendo. Questi sarebbero stati poi prontamente affiancati dal manipolo di coloro che su altre pagine di giornale hanno preso per oro colato la loro rivelazione.

Hanno diffamato – accusa il direttore del giornale dei vescovi – hanno sentenziato che il direttore di Avvenire era un omosessuale, un molestatore, uno sfasciafamiglie. Un sepolcro imbiancato da picconare in pubblico. E da ieri hanno già cominciato a dissimulare la loro vergognosa operazione. Non più mescolando le carte, ma cercando di far sparire quella che dimostra quanto sporco sia il gioco che stanno conducendo».

Intanto il direttore dell’Avvenire ha ricevuto la solidarietà da parte del Papa attraverso il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha espresso la sua vicinanza nei confronti di Boffo, anche se in Vaticano c’è chi chiede subito le sue dimissioni.