Bolivia/ Estradato Luis Arce-Gomez, sanguinario ex “ministro della cocaina”. Per il presidente Morales “un grande giorno per i diritti umani”

Pubblicato il 11 Luglio 2009 - 12:16| Aggiornato il 13 Luglio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Estradato in Bolivia, Luis Arce-Gómez , ex ministro  durante la sanguinosa dittatura che ha terrorizzato il paese andino all’inizio degli anni ottanta.

Di quel regime, Arce-Gómez fu ministro dell’interno, ma quello che i boliviani ricordano di lui è la corruzione e l’uso sistematico dell’omicidio politico. Gli episodi di corruzione e la  collaborazione con i cartelli del narcotraffico internazionale gli valsero il soprannome di “ministro della cocaina”.

A La Paz, l’ex despota, 71 anni ed un pessimo stato di salute,  dovrà scontare 30 anni di carcere per crimini che vanno dall’omicidio politico al genocidio. Anni che si aggiungono ai 2o passati in un carcere della Florida per traffico di droga.

Per il presidente  boliviano Evo Morales, che ha ringraziato Washington per aver concesso l’estradizione,  è una «giornata storica per i diritti umani».

Il nome di Arce-Gomez, a distanza di quasi 30 anni terrorizza ancora i boliviani. Emblema della violenza gratuita dei regimi militaristi del Sud America, il ministro della cocaina ha seminato morte soprattutto tra oppositori di sinistra e giornalisti.

Durante la sua leadership agli interni si contano almeno 93 morti, 26 desaparecidos e oltre 4000 detenzioni politiche. “Fiore all’occhiello” del metodo di Arce-Gómez, poi, fu il servirsi dell’ex Nazista Klaus Barbie come consigliere politico.

Al collasso della dittatura, il despota, nel frattempo arricchito grazie al traffico di droga, lasciò il paese fino alla cattura nel 1989 e l’estradizione negli Usa.