Bonaccini intercetta due grillini su tre, Santelli uno su cinque. E fanno il pieno di ex astenuti

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Gennaio 2020 - 09:35 OLTRE 6 MESI FA
Bonaccini intercetta due grillini su tre, Santelli uno su cinque. E fanno il pieno di ex astenuti

Le vittorie di Bonaccini e Santelli, l’analisi dei flussi elettorali (Ansa)

ROMA – Il successo di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna è dovuto alla sua capacità di intercettare il voto di molti cittadini che alle europee avevano votato M5s (addirittura due su tre) o che si erano astenuti, mentre Lucia Borgonzoni non è andata oltre i voti del centrodestra, cedendo anche parte del proprio elettorato al proprio rivale.

Anche Jole Santelli in Calabria è riuscita nello stesso intento, intercettare astenuti e voti grillini in uscita. Ha convinto gli astenuti anche Pippo Callipo: tra chi ha votato centrosinistra (30,1%) il 44,2% non aveva votato alle europee mentre il 9,5% aveva votato M5S.

Quasi un terzo tra chi ha optato per il centrodestra non aveva aveva votato alle scorse europee mentre il 10,3% di voti arriva dal bacino di elettori pentastellati. E’ quanto emerge da uno studio sui flussi elettorali della Swg, da cui emerge che solo il 28,1% degli elettori di M5s alle europee ha confermato la propria scelta.

Bonaccini pesca anche nel centrodestra

L’area che ha sostenuto Bonaccini alle europee aveva ottenuto il 39,6%, salita domenica al 51,4%, compresi i voti ottenuti non dalle liste ma dal solo presidente. Di questi complessivi 1.195.742 suffragi, il 65% aveva votato centrosinistra nel maggio 2019, il 17,7% si era astenuto, il 9% si era espresso per M5s, il 6,1% aveva appoggiato partiti del centrodestra e il 2,2% altri partiti.

I partiti che hanno sostenuto Lucia Borgonzoni, alle europee hanno ottenuto il 44,3%, scesi domenica al 43,6% (1.014.672 voti). Ebbene solo il 78% degli elettori del centrodestra del 2019 ha confermato il voto domenica, mentre il 7,1% ha votato Bonaccini, il 2% altri candidati e il 12,5% non ha votato. Quanto a M5s, solo il 28,1% ha confermato la propria scelta del maggio 2019, il 27% si è astenuto, l’8,2% ha optato per la Lega, l’1,9% altri partiti del centrodestra, il 16,9% ha votato per il Pd, il 16,9% per altre liste che appoggiavano Bonaccini, e l’1% per altri partiti.

Analisi dei flussi confermata anche dall’Istituto Cattaneo.”Tutti i sondaggi pre-elettorali confermavano un distacco ridotto tra le due coalizioni – si legge nello studio – con una eguale possibilità di vittoria per Bonaccini e Borgonzoni. In realtà, l’esito del voto ha non solo confermato la posizione del presidente regionale uscente, ma ha mostrato anche un distacco più netto (superiore ai 7 punti percentuali) a favore dello schieramento di centrosinistra”. Questo risultato è “ancor più sorprendente perché, nelle scorse elezioni Europee, il centrodestra aveva raccolto nel suo insieme il 44,3% dei voti, superando il centrosinistra di 7 punti percentuali”.

In Calabria la Lega dimezza i voti delle europee

L’astensione pesa sull’esito del Pd che, pur rimanendo il primo partito, scende dal 18,3% al 15,2%: il 32% infatti non ha votato. Fuga verso l’astensione anche nel M5S: in questo caso a non aver votato è il 43,3%. Un quinto sceglie però il centrodestra. La Lega che dimezza i voti confrontando le elezioni Ue di maggio 2019 e il voto in quest’ultima tornata perde consensi a favore degli alleati della coalizione: il 24,3% ha votato FdI, FI, lista Santelli. Il 6,4% ha votato le liste di centrosinistra. Ma ben il 38,9% non ha votato.

La rilevazione Cati-Cami.Cawi è stata effettuata su un campione rappresentativo di 1.700 elettori residenti in Emilia-Romagna. I dati riponderati sulla base dei dati reali del Viminale (Dati parziali). (fonte Ansa)