Bossi, “Inchiesta di Bari? Berlusconi vittima di un complotto della mafia. Con Fini parlo io”

Pubblicato il 11 Settembre 2009 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA

Berlusconi è vittima di un piano messo in piedi dalla criminalità organizzata. Lo pensa il leader della Lega Nord Umberto Bossi, che, a Pian del Re dove ha rinnovato il rito della raccolta dell’acqua dalle sorgenti del Po, ha commentato il coinvolgimento di Berlusconi nella vicenda delle escort: «Penso che tutto sia stato messo in piedi dalla mafia».

Quella di Cosa Nostra, per il leader del Carroccio, sarebbe una vera e propria ritorsione: «Abbiamo fatto leggi pesantissime contro la mafia. L’ho detto anche a Berlusconi, guarda che qui c’entra la mafia. Chi ha in mano le prostitute è la mafia. Sono convinto che è la mafia che ha organizzato tutta questa roba qui».

Bossi ha commentato anche le recenti tensioni tra il presidente del Consiglio e il presidente della Camera Gianfranco Fini: «Non sono preoccupato. Sono cose che si risolvono. Non sono partiti come la Lega che è forte, che  ha molti voti, quindi alla fine la ragionevolezza si impone».  Sulla polemica, in ogni caso, Bossi è intenzionato a dire la sua: «Quando vado a Roma andrò anche io a trovare Fini».

Duro, invece, il commento riservato al presidente della Camera sulla questione immigrazione: «Aprire agli immigrati? Se li porti a casa sua». Di cambio di rotta, insomma, il leader della Lega non vuol sentir parlare: «Sull’immigrazione è stato fatto un accordo elettorale e Fini è uno che mantiene i patti, al di là di quello che ha detto. C’è un patto e sono sicuro che lo manterrà».

Il Senatur rilancia anche sulle gabbie salariali: «Il federalismo ormai è un fatto compiuto e adesso dobbiamo fare come negli Stati Uniti, dove i salari sono legati al costo della vita. É una delle tante battaglie concrete della Lega, stiamo trattando con i sindacati per arrivare a far in modo che dove la vita costa di più gli stipendi siano più alti. Succede così in tutti gli stati federali. Deve essere così anche da noi».