Bruxelles, repliche stizzite agli attacchi di Berlusconi. Ma Barroso è vulnerabile

Pubblicato il 2 Settembre 2009 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

Sempre alta la tensione tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi  e le autorità europee.

Dopo il duro attacco del premier, infatti, arrivano i primi commenti stizziti da parte di Bruxelles. A insorgere è soprattutto Martin Schulz,  l’europarlamentare che Berlusconi aveva definito “kapò” scatenando un putiferio.

Per Schultz, che nel frattempo è diventato capogruppo dei socialisti europei,«nessun capo di governo aveva mai avuto la faccia tosta di chiedere pubblicamente le dimissioni di un commissario, anche perché non ha il potere di ottenerle».

Il parlamentare tedesco rincara la dose attaccando sul senso delle istituzioni: «Tutta la costruzione europea si basa sull’indipendenza della Commissione dai governi nazionali. Un attacco all’autonomia della Commissione è un attacco al cuore stesso dell’Europa: credo che il premier italiano abbia scelto con cura il proprio bersaglio».

La sortita del premier, in ogni caso, è tutt’altro che casuale. La minaccia di paralizzare l’Europa, infatti, arriva in un momento in cui la Commissione è particolarmente vulnerabile perché il presidente Manuel Barroso è vicino al delicato passaggio dell’eventuale riconferma.

Berlusconi, che in passato ha sottolineato come il suo ruolo è stato decisivo per l’elezione di Barroso potrebbe, di fatto, ostacolarne la rielezione. Non a caso, mentre Schulz tuona, il presidente della Commissione tentenna.

Nonostante il capogruppo socialista abbia fermamente chiesto a Barroso di «reagire immediatamente e in prima persona a questo inaudito attacco contro le istituzioni europee» la risposta della Commissione non arriva.  A differenza di un anno fa, quando, di fronte ad un attacco del presidente del Consiglio italiano, Barroso aveva risposto secco: «Siamo una istituzione indipendente, non il segretariato degli stati membri». Un anno fa, però, non c’era in ballo la poltrona.