Caldo/ L’ondata africana coglie l’Italia impreparata. Milano è una mosca bianca, ma un comune su due non ha pronto un “piano d’emergenza”. Gli unici rimedi proposti? Sconti per condizionatori e soggiorni al mare

Pubblicato il 13 Luglio 2009 - 19:59 OLTRE 6 MESI FA

Stiamo entrando in quella che, con ogni probabilità, sarà la settimana più calda di tutta l’estate. Il termometro salirà oltre i 35 gradi, arrivando a toccare perfino  i 40 al sud e nelle zone interne, a quanto si apprende dalla Protezione Civile.

Intanto gli italiani che sono pronti a spostarsi fuori dalle loro città sono oltre 6 milioni, ma non troveranno grande frescura, perché il caldo micidiale in arrivo coinvolgerà tutta la penisola. L’ondata di afa proveniente dalla Libia investirà il sud, a cominciare dalla Sardegna e dalla Sicilia, per poi estendersi al centro e al nord, dove l’alto tasso di umidità porterà le temperature percepite intorno ai 40 gradi. Le giornate più calde dovrebbero essere, secondo gli esperti, mercoledì, giovedì e venerdì.

«Prepariamoci e spero che anche le città italiane siano pronte» dice l’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, ma pare che un comune su due non sia in grado di mettere in piedi dei piani d’emergenza per andare incontro ai cittadini, in particolar modo agli anziani. Sirchia interviene in quanto inventore del “Piano caldo” tuttora rimasto sulla carta. Dopo l’estate 2003, in cui erano decedute, proprio a causa del caldo, 15 mila persone in Francia e più di 7 mila in Italia, tutti i comuni italiani avrebbero dovuto dotarsi della cosiddetta anagrafe delle fragilità, cioè un elenco degli anziani a rischio costruito incrociando dati diversi: età, numero di ricoveri in ospedale, livello di reddito e condizione familiare, facendo attenzione soprattutto a quelli che vivono da soli.

Ma l’anagrafe della fragilità manca nella metà degli 8 mila comuni italiani e al Sud è una vera eccezione. Milano si distingue e riesce a monitorare i soggetti a rischio (gli anziani fragili sono 4mila) e a dotarsi perfino di un numero verde (800.777.888), a Roma invece è tutto “under costruction”. Insomma, impreparati anche questa volta, molti comuni italiani stanno provvedendo con degli sconti per l’acquisto di condizionatori o con soggiorni gratis al mare.

Mercoledì l’allerta sarà di livello due, su una scala da zero a tre, a Roma, Civitavecchia, Latina, Perugia e Rieti, secondo il sistema di prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla popolazione attivato dalla protezione civile in 27 centri italiani. Nella Capitale e nel capoluogo dell’Umbria, in particolare, l’allerta è previsto anche per domani. A rischio soprattutto anziani, bambini e cardiopatici.

Qualche rovescio temporalesco è atteso su tutto l’arco alpino nella fascia pomeridiana, ma in Pianura Padana sono attesi 35 gradi, soprattutto nelle zone più interne. In Lombardia, in particolare, i maggiori disagi per il calore sono previsti nelle province di Lodi e Mantova. In Piemonte, domani e dopodomani il caldo non sarà eccessivo ma giovedì le massime sono previste in forte aumento sui 31-35 gradi, con una alta percentuale di umidità. In Emilia Romagna mercoledì le massime resteranno stazionarie, con valori compresi tra 29 gradi sulla fascia costiera e 35 gradi nelle zone interne di pianura.

In Liguria, salirà da mercoledì a venerdì il livello di attenzione della protezione civile relativo ai disagi per il caldo e l’afa, soprattutto nei centri urbani. Brezza sulla costa e caldo (32 gradi circa) nelle zone interne in Friuli Venezia Giulia, soprattutto mercoledì; mentre sulla Carnia sarà probabile qualche temporale così come, soprattutto in serata, nelle altre zone di montagna e sulla pedemontana. In Alto Adige da domani a giovedì sono previsti anche 35 gradi a Bolzano e Merano nelle ore centrali della giornata.