Casini: “In caso di crisi cento parlamentari seguirebbero Fini”

Pubblicato il 21 Settembre 2009 - 09:48 OLTRE 6 MESI FA

“Il vero complotto sono le divisioni della maggioranza. Le trame sono i dissensi visibili all’interno del Pdl”. Così il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, dalle pagine di Repubblica, interviene nel dibattito politico sollevato dal ministro Renato Brunetta che ha criticato la sinistra e ipotizzato un tentativo di colpo di Stato.

Secondo Casini gli attacchi al direttore di Avvenire Dino Boffo e al presidente della Camera Gianfranco Fini sono “chiari segnali di debolezza”. Tuttavia, afferma il leader dell’Udc, “le elezioni anticipate sono un’ipotesi che non esiste, anche se in presenza di una crisi sarebbero cento e non 50 i parlamentari a sostegno di Fini”.

“È davvero singolare – osserva poi Casini a proposito di chi, come il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, ha fatto il nome di Montezemolo – che si ironizzi su un centro che non conta niente salvo poi demonizzarlo come elemento fondamentale del complotto”.

Casini conferma infine che l’Udc proseguirà sulla strada delle “alleanze variabili, anche col Pd” mentre sull’Idv afferma: “La sua demagogia va a braccetto con il populismo berlusconiano”.