Caso Santoro/ Gasparri e Gentiloni, ex ministri, giornalisti: rispetto della libertà

Pubblicato il 13 Aprile 2009 - 23:03 OLTRE 6 MESI FA

Due ex ministri delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, del pdl (attualmente capogruppo al Senato) e Paolo Gentiloni, entrambi giornalisti, sono intervenuti sul caso Santoro.

Gasparri ha raccontato ad Affari italiani.it: “Era stato invitato il ministro La Russa l’altra sera ad Annozero (tema il terremoto in Abruzzo), ma non ha accettato non so per quali ragioni. Mi ha chiamato dopo aver sentito Santoro chiedendomi di andare in trasmissione al posto suo ma io gli ho risposto (a La Russa e non a Santoro, anche se era stato informato), grazie ma non ci vado neanch’io”. Come mai una risposta così decisa? “Perche’ non ho nessuna stima né di Santoro, né di Travaglio né di Vauro. Sono persone con le quali non ho alcun interesse a confrontarmi proprio perché so come fanno le trasmissioni. Non solo non l’ho vista, ma pur potendoci andare non ci sono voluto andare. Li considero utili perché la capacità di faziosità e di stravolgimento della realtà di Santoro e dei suoi sodali motiva e mobilita i nostri elettori. Grazie a gente come quella noi saremo al governo per sempre. Non li vedo e non ci vado. Vauro e Travaglio sono anche peggio di Santoro”. Lei di solito accetta gli inviti in tv… “Sì. Vado dappertutto. Santoro e i bassifondi delle città ad alto rischio sono i soli posti che evito”.

Paolo Gentilni ha invece dichiarato: “Il programma di Santoro sul terremoto ha sollevato molte critiche. Non perché abbia indagato su responsabilità e ritardi, come è giusto fare, ma per il modo in cui ha condotto un vero e proprio processo sommario contro le forze impegnate in prima linea e con successo nell’opera di soccorso. Le critiche ad una trasmissione, anche quando ben motivate, non hanno tuttavia nulla a che fare con tentazioni censorie che il Pd non avallerebbe in nessun caso. La difesa della libertà di informazione e del diritto di cronaca valgono sempre e non soltanto per le trasmissioni gradite o amiche”.