Chiesa e carità. Il Card. Bertone rivendica al cristianesimo (non solo ai cattolici) il modello del welfare moderno

Pubblicato il 19 Agosto 2010 - 08:50 OLTRE 6 MESI FA

A San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza, in Calabria, hanno consegnato al segretario di Stato vaticano card. Tarcisio Bertone  il riconoscimento ”Hawards Man of the Year” dell’associazione Heritage Calabria.

Nell’occasione Bertone ha fato un discorso in cui ha toccato il tema delle opere di carità: ”Il cristianesimo ha disseminato nel mondo opere di carità di ogni genere: scuole, ospedali, istituzioni di assistenza alle categorie più bisognose, fornendo agli Stati un modello per i moderni sistemi di welfare”.

Da notare la delicatezza di Bertone, che parla di cristianesimo e non di Chiesa cattolica, delicatezza saggia nei confronti delle altre fedi cristiane che in termini di opere di carità hanno sviluppato strutture importanti. Anzi, a dire il vero, mentre nella cattoliccissima quanto arretrata Italia, Stato della Chiesa in testa, nell’800 ancora le condizioni di via dei poveri erano idegne, la protestante e laica Germania di Bismark apriva la strada al welfare noderno.

Bertone ha anche aggiunto: ”L’esercizio della carità è espressione essenziale e imprescindibile della propria fede”.

Questo consola e fa sperare che la Chiesa si concentri solo su questo aspetto, mettendo da parte le sue fobie sessuali che fanno da contraltare alla troppa indulgenza verso l’abominio della pedofilia (Gesù non ha mai predicato la verginità anche se l’ha praticata, ma ha detto guai a chi dà scandalo ai bambini).

E fa sperare anche che siano sepolti per sempre, in campo cristiano, le follie della vera e unica fede, in nome della quale tanti innocenti sono morti nei secoli.