Cinema/ Lega Nord contro gli attori. Castelli: “Parlano tutti romanesco”. Bossi: “Più film sulla Padania”

Pubblicato il 13 Luglio 2009 - 18:00 OLTRE 6 MESI FA

«Gli attori parlano tutti con un accento romanesco». E’ quanto ha affermato il viceministro alle Infrastrutture, Roberto Castelli, sottolineando che la cosa «è veramente insopportabile».

Castelli ha fatto questa riflessione a margine dell’inaugurazione del Polo Cinematografia Lombarda, ricavato a Milano dall’ex Manifattura Tabacchi, facendo notare che l’accento della Capitale «dà fastidio, perché se il linguaggio è parte essenziale dei personaggi, sentire Giovanni XXIII, che era bergamasco verace, parlare con accento romanesco è storicamente sbagliato».

«Qui – ha concluso Castelli alludendo al nuovo centro – si pongono le premesse per fare un’azione culturale migliore e, quindi, in un’ambientazione milanese si parli milanese».

E accanto alle affermazioni di Castelli al Polo della cinematografia lombarda anche Umberto Bossi ha detto la sua. Il leader del Carroccio ha infatti confessato di volere film e lungometraggi sulla storia della Padania, terra a suo parere ricca di «una bella storia».

Come quella di Marco D’Aviano, consulente spirituale di Leopoldo d’Asburgo. Nato il 17 novembre del 1631 ad Aviano, fu accanto a diversi monarchi durante le guerre contro i turchi e attorno alla sua figura nacquero storie di miracoli e prodigi. Morto a Vienna il 13 agosto del 1699, dopo un lungo periodo di canonizzazione è stato dichiarato beato il 23 aprile del 2003.

In conclusione, alla domanda se arriveranno dei soldi da Roma da investire nella realizzazione di film di questo genere, Bossi ha risposto: «Speriamo di tenerci direttamente i nostri».