Coachella, California: con McCartney, M.I.A e i Killers il festival non conosce crisi

Pubblicato il 23 Aprile 2009 - 15:23 OLTRE 6 MESI FA

Tempo di recessione? Non per il Festival americano di Coachella Valley che, in occasione del suo decimo compleanno, segna il suo secondo record di presenze. Centosessantamila i fan radunati a Indio, nel cuore del deserto californiano, per una tre giorni all’insegna della musica indie, rock ed elettronica con una staffetta di oltre cento tra gruppi e cantanti.

Un successo che sfiora quello del 2007, quando 186 mila spettatori si catapultarono nella contea di Riverside attirati da una line-up d’eccezione guidata da Rage Against the Machine, Red Hot Chili Peppers e Bjork. Ma ancor più significativo data la crisi e le ricadute che non stanno risparmiando l’industria discografica. Un segnale positivo, che sottolinea la frattura tra il mercato dei dischi e quello dei live: l’unico settore che sembra reggere nonostante la grave congiuntura economica. E che incoraggia organizzatori e sponsor dei grandi festival statunitensi dell’estate, da Lollapalooza a Bonnaroo, preoccupati per la riuscita delle loro edizioni 2009.

A convincere i più (e meno) giovani a spendere i 269 dollari del “three-day pass” (o i 99 dollari del biglietto giornaliero) sono sicuramente state le star sul palco: da Paul McCartney a Leonard Cohen. Le due leggende del rock hanno fatto da head-liner della prima giornata (venerdì 17), che ha visto susseguirsi sui numerosi palchi dell’area White Lies, Franz Ferdinand e Morissey, solo per citare i più noti. Sabato è stata, invece, la giornata di The Killers, M.I.A, Thievery Corporation e Chemical Brothers, che hanno infiammato la folla con il loro dj set. La chiusura, domenica, è stata affidata ai Cure, head-liner di un’intensissima giornata che ha visto succedersi sul palco (e tra le mani della folla in delirio, ormai esperta nell’assecondare la moda del body-surfing) Public Enemy, Yeah Yeah Yeahs e My Bloody Valentine.

Sara Grattoggi

(Scuola Superiore di Giornalismo Luiss)