Con dispositivi di sicurezza su tutte le auto, si salverebbero il 47% delle vite in più

Pubblicato il 8 Settembre 2009 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA

Test di stabilità di un auto

I dispositivi di sicurezza a bordo delle auto dimezzano il numero di morti sulle strade. Ogni anno, verrebbero salvate 19.965 vite umane, riducendo il tasso di mortalità di un significativo 47% secondo uno studio dell’Aci, alla cui presentazione hanno partecipato alcuni piloti attuali e passati della Formula 1, come Michael Schumacher e Giancarlo Fisichella.

Lo studio è stato presentato a Vallelunga, nell’ambito di  “eSafety Challenge”, programma internazionale per la promozione delle tecnologie per la sicurezza stradale, organizzato assieme a Fia e eSafety Aware, presieduta da Jean Todt.

Esistono vari sistemi di sicurezza: l’Esc (il controllo elettronico di stabilità) il sistema di allerta e frenata di emergenza, l’avvisatore di superamento del limite di velocità, l’assistente di corsia, il dispositivo per il monitoraggio degli angoli ciechi. Questi ed altri moderni “salva vita” vengono scelti nell’acquisto della nuova auto soprattutto dalle donne: «Così come oggi – ha commentato Jean Todt – è impensabile acquistare un veicolo privo delle cinture di sicurezza, un domani non si potrà prescindere dai sistemi di ausilio alla guida».

Il presidente dell’Aci Enrico Gelpi, ha ricordato che è stato già fissato dalla Commissione europea un limite massimo per montare, sulle autovetture di serie, alcuni dispositivi come il sistema di controllo elettronico della stabilità, che dovrà essere montato su tutti i veicoli di nuova omologazione dal 2012 e dal 2014 su tutti i veicoli nuovi in commercio.

Per Michael Schumacher «è fondamentale diffondere una nuova cultura della mobilità, facendo crescere in tutti la consapevolezza sui benefici della tecnologia». Giancarlo Fisichella ha aggiunto che anche un professionista «può commettere un errore mentre guida. Ecco perché quando sono al volante voglio sapere se l’auto dispone dei sistemi di sicurezza più moderni».

Nel 2008, ricorda il presidente dell’Aci Gelpi, solo un terzo delle auto vendute in Italia erano equipaggiate con l’Esc che, assicura l’Aci, è ormai conosciuto da 9 automobilisti su 10. Bisognerebbe spiega Gelpi, sensibilizzare gli automobilisti e le case costruttrici sul loro ruolo a favore della sicurezza stradale: «Qualunque sistema di sicurezza deve messo a disposizione di tutti gli automobilisti, e, quindi, offerto per ogni modello di auto, non soltanto per quelli più costosi».