CONSIGLIO DEI MINISTRI: SI’ A IMMUNITA’ PER LE ALTE CARICHE, ”AUSPICHIAMO LARGO CONSENSO”

Pubblicato il 27 Giugno 2008 - 17:42 OLTRE 6 MESI FA

Alfano Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sull’immunità delle quattro più alte cariche istituzionali, il cosiddetto lodo Schifani bis. Il provvedimento garantisce l’immunità per il capo dello Stato, il primo ministro e i presidenti di Camera e Senato per tutta la durata del loro mandato per i reati non commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Un provvedimento simile, approvato nel 2003, era stato giudicato l’anno successivo incostituzionale dalla Consulta.

NUOVA VERSIONE – A differenza del primo lodo Schifani, bocciato perché violava gli articoli 3 e 24 della Costituzione e impediva alla parti civili di essere risarcite, la nuova versione approvata stabilisce che le vittime potranno proseguire la loro azione in sede civile dove avranno una corsia preferenziale. Inoltre prevede che i soggetti istituzionali interessati possano rinunciare volendo allo scudo dell’immunità.

ALFANO – «Speriamo che il provvedimento possa avere un ampio consenso parlamentare», ha dichiarato in conferenza stampa il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, «in quanto non c’è alcun nesso tra questo provvedimento e il decreto sicurezza. Ci siamo mossi in piena concordanza con le indicazioni della Corte costituzionale. Il lodo Schifani bis è un elemento di equilibrio in più verso un ordinato e sereno assetto tra i poteri dello Stato», ha concluso il Guardasigilli.

DI PIETRO – Il metodo e merito del nuovo lodo sulla sospensione dei processi per le alte cariche sono completamente «da contestare», secondo il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro. «Si tratta, in sostanza , di non far processare Berlusconi quando il processo è già arrivato alla fine». Di Pietro ha ribadito che il suo partito proporrà un referendum abrogativo non appena il disegno di legge sarà approvato dal Parlamento.