Corea del Nord/ Raffica di sette nuovi missili nel giorno dell’ Independence Day negli Usa

Pubblicato il 4 Luglio 2009 - 09:30 OLTRE 6 MESI FA

La Corea del nord ha lanciato sette missili poche ore prima dell’inizio dei festeggiamenti negli Usa per il Giorno dell’Indipendenza, a quanto ha reso noto un portavoce del ministero della Difesa sudcoreano citato dall’agenzia Yonhap

I primi due vettori balistici, ha reso noto l’agenzia Yonhap, sono stati lanciati alle ore 8 locali (all’una di notte in Italia) ed erano del tipo Scud, ”con una gittata stimata di circa 500 chilometri”. Successivamente, a distanza di poche ore, ne sono stati lanciati altri due, presumibilmente dello stesso tipo, da una base vicino Wonsan, nella provincia di Gangwon: sono caduti nel mar del Giappone dopo aver coperto una distanza di circa 400 chilometri.

Il lancio di un quinto missile a corto raggio è stato invece annunciato dal ministero della Difesa di Seul, il quale ha spiegato che il vettore è stato fatto esplodere intorno alle 14.50 locali, le 7.50 in Italia. Poi, intorno alle 16.10 locali, il sesto lancio e poco più tardi il settimo. Nei giorni scorsi si era parlato anche del possibile lancio in occasione del 4 luglio di un missile intercontinentale in direzione dell’Alaska o delle Hawaii.

”Le forze armate sudcoreane, sulla base della forte alleanza difensiva congiunta con gli Stati Uniti, sono pienamente preparate per respingere qualsiasi minaccia o provocazione dal nord”, ha assicurato lo Stato maggiore delle forze armate di Seul. Il Giappone ha condannato i nuovi test come ”un grave atto di provocazione”.

”Il test missilistico di Pyongyang del 2 luglio scorso è stato condotto nell’ambito di esercitazioni di routine – ha aggiunto la fonte alla Yonhap – ma oggi sembra che l’iniziativa abbia una natura politica, considerando che negli Usa ricorre la festa dell’Indipendenza”.

Il regime comunista di Pyongyang, solito fare leva sui missili nei momenti di massimo attrito con la comunità internazionale, è stato colpito da nuove sanzioni Onu come risposta al secondo esperimento nucleare del 25 maggio scorso.

A Pyongyang è stato vietato, tra l’altro, il commercio di armi, fonte di preziosa valuta estera per il regime. Il Consiglio ha autorizzato i Paesi che aderiscono all’Onu ad ispezionare i cargo riconducibili alla Corea del Nord, con la possibilità di sequestrare e distruggere le merci spedite in violazione alle sanzioni.

Gli Stati Uniti hanno ivitato Pyongyang alla prudenza e a “non aggravare la situazione” .”La Corea del Nord dovrebbe astenersi da azioni che aggravano la tensione e concentrarsi sui colloqui per la denuclearizzazione della penisola coreana e sull’applicazione dei suoi impegni previsti dalla dichiarazione congiunta del 19 settembre 2005 (sulla rinuncia al programma nucleare e alla riadesione al Trattato di non proliferazione)”, ha dichiarato il portavoce del dipartimento di Stato Karl Duckworth, il quale ha aggiunto che “questo genere di comportamenti non è utile”.