Si intravvede una luce alla fine del tunnel. Arrivano i primi segnali positivi di ripresa economica. E se il Pil di Francia e Germania ha iniziato a crescere di nuovo, la Bce ha fatto sapere che ci sono «crescenti segnali che la recessione mondiale stia raggiungendo il punto di svolta».
Quanto all’area euro, sempre secondo il bollettino mensile dell’istituto di Francoforte, i recenti risultati delle indagini suggeriscono che il ritmo di contrazione sta chiaramente diminuendo. Tuttavia ci si attende che l’attività economica rimanga debole nella restante parte dell’anno, benchè il ritmo di contrazione si stia riducendo nettamente. Valutazione che tiene conto di effetti avversi ritardati che verosimilmente si concretizzeranno nei prossimi mesi, tra i quali l’ulteriore deterioramento del mercato del lavoro.
Guardando al prossimo anno – proseguono gli esperti dell’Eurotower – a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali con segno positivo. Le significative azioni di stimolo adottate in tutte le principali aree economiche dovrebbero sostenere la crescita sia nell’area euro che a livello mondiale.
Secondo le previsioni della “Survey of Professional Forecasters”, infatti, nel 2009 il Pil dell’eurozona si contrarrà del 4,5 per cento in termini reali, mentre il tasso di inflazione è stimato allo 0,4 per cento. Entrambe le stime sono state riviste al ribasso rispetto alle precedenti, quella sul Pil dell’1,1 per cento e quella sull’inflazione dello 0,1 per cento. Il Pil di Eurolandia è poi visto in crescita dello 0,3 per cento nel 2010 e dell’1,5 per cento nel 2011.
Per quanto riguarda l’inflazione è invece atteso un +1,1 per cento nel 2010, dato rivisto al ribasso di 0,2 punti percentuali, e un +1,6 per cento nel 2011. Sono infine state corrette al rialzo di 0,4 punti percentuali raggiungere le previsioni sul tasso di disoccupazione, che dovrebbe il 9,7 per cento nel 2009 per poi salire al 10,9 per cento nel 2010 e tornare a calare, al 10,6 per cento, nel 2011.
Ma per migliorare ancora di più l’andamento dell’economica i governi dell’area euro devono pensare a elaborare strategie di uscita dai piani di stimolo, in modo da rimettere in sesto i conti pubblici, e a intervenire in un mercato del lavoro che continuerà a deteriorarsi. Questa la raccomandazione della Bce che aggiunge anche che i programmi di finanza pubblica per il 2010, attualmente in fase di completamento in diversi paese, e le strategie di risanamento dei conti a medio termine, devono riflettere l’impegno a ripristinare finanze pubbliche solide e sostenibili in tempi brevi.
Per l’istituto di Francoforte i governi dovrebbero quindi predisporre nonché rendere note strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità e crescita. Il processo di aggiustamento strutturale dovrebbe iniziare, in ogni caso, al più tardi con la ripresa economica e nel 2011 andrebbero intensificati gli sforzi di risanamento.
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