Diritti tv: le 5 big sconfitte davanti alla Corte Federale

Pubblicato il 4 Maggio 2011 - 22:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nella battaglia sui diritti tv il primo round se lo aggiudicano le 15 societa' di Serie A che in Lega hanno deliberato e fissato, con una votazione a maggioranza, i parametri di individuazione dei bacini d'utenza assegnandone le ricerche a tre istituti demoscopici. La Corte di giustizia federale ha infatti respinto il ricorso presentato da Milan, Juventus, Inter, Roma e Napoli, per ottenere la sospensione dell'esecuzione e l'annullamento della delibera votata nel corso dell'assemblea straordinaria della Lega dello scorso 15 maggio. In ballo ci sono 200 milioni di euro, cioe' il 25% della torta derivante dalla vendita collettiva dei diritti tv 2010-11. Per questo Galliani e Cantamessa per il Milan, Briamonte per la Juventus, Paolillo per l'Inter e Rosella Sensi per la Roma, hanno cercato di argomentare le proprie ragioni davanti alla Corte di giustizia della Figc, nella Capitale. Le 5 big del calcio italiano contestano infatti la delibera nella forma e nel merito. Il punto di discordia e' rappresentato dalla definizione della parola ''sostenitore'' cui fa riferimento la Legge Melandri e che, secondo il quintetto di societa', sarebbe quello che appoggia una sola squadra. Le 15 al di la' della barricata, invece, sostengono che illegittima non e' la delibera, ma la mancata esecuzione da parte del consiglio di Lega. E spiegano che vanno pesati anche gli ''appassionati'', i ''partecipanti'' e i ''simpatizzanti'', contando le seconde squadre del cuore e valorizzando gli ascolti tv. In questo caso Juve, Inter e Milan perderebbero una decina di milioni a testa, mentre le medio-piccole vedrebbero quasi raddoppiate le proprie entrate. Ad annunciare presto un altro round e' stato pero' l'ad del Milan, Adriano Galliani, che assieme all'avvocato Leandro Cantamessa, legale e membro del consiglio d'amministrazione del club rossonero, non ha lasciato margini di dubbio sui futuri passi delle 5 big: ''E' solo la prima tappa di una lunga vicenda. Questa decisione e' sbagliata e verra' impugnata. Se necessario, andremo avanti in tutti i gradi di giudizio''. Dopo il no della Corte di giustizia della Figc, presenteranno quindi ricorso all'Alta Corte di Giustizia presso il Coni. E, se necessario, i club cercheranno di far valere le proprie ragioni davanti al Tar prima e al Consiglio di Stato poi. ''Faranno altri ricorsi? Possono fare quello che vogliono, noi ci difenderemo dovunque. Intanto pero' adesso bisogna andare avanti e dare esecuzione alla delibera e permettere agli istituti di fare i rilevamenti''. La pronta replica porta la firma del presidente della Lazio, Claudio Lotito, che non ha dubbi sulla validita' del voto della Lega: ''Ha agito in totale legalita' effettuando un'assemblea con una votazione democratica, senza violazione di norme e nel pieno rispetto della Legge Melandri Per questo non si capisce il motivo del ricorso di Milan, Juventus, Inter, Roma e Napoli''. ''Soprattutto, non si capisce come queste societa' possano sostenere o ipotizzare di aver subito un danno economico se ancora non sono stati presentati i risultati delle ricerche effettuate dagli istituti demoscopici – ha concluso Lotito – La loro sembra veramente una linea temeraria''.