Discoteche chiuse, il vescovo di Chioggia: “Niente aiuti. Producono ubriacature, risse e stupri”

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Agosto 2020 - 11:27 OLTRE 6 MESI FA
Festa clandestina nella discoteca mascherata da ristorante, poi la mattina vanno a scuola

Festa clandestina nella discoteca mascherata da ristorante, poi la mattina vanno a scuola (Foto Ansa)

“Producono ubriacature, risse e stupri”. Il vescovo di Chioggia contro le discoteche. Anche Motta all’attacco.

Nell’acceso dibattito sulle discoteche chiuse interviene anche il vescovo della diocesi di Chioggia, Adriano Tessarollo, che in un post su Facebook condanna duramente i locali della notte. 

Dopo la stretta del governo che ha fermato le danze in tutta Italia per prevenire un nuovo rischio contagi, è scattata la rivolta dei gestori che hanno annunciato il ricorso al Tar e contestualmente denunciano ingenti danni economici.

Per monsignor Tessarollo le discoteche non vanno riaperte né tantomeno aiutate. “Ecco il grande problema della perdita di posti di lavoro oggi – scrive – la chiusura delle discoteche. Ma che lavoro è questo! Cosa produce! Ubriacature, risse, morti mattutine di ragazzi ubriachi o assonnati, stupri e quant’altro”.

Il vescovo, che non è nuovo ad esternazioni di questo tipo, è categorico: “Sembra che la società attuale non possa vivere senza questa industria di sballo notturno… E adesso bisogna anche sostenerla con contributi pubblici derivanti da tasse sempre in aumento, o con i contributi che chiediamo all’Europa”.

Una presa di posizione forte, che ha scatenato ulteriori polemiche. In tanti gli fanno notare che l’industria del divertimento annovera anche imprenditori onesti che hanno a cuore i giovani e che danno lavoro a tantissime persone.

Altri lo insultano. Al punto che Tessarollo decide di cancellare il post.

Motta sulle discoteche chiuse: “Andatevene aff…”

Monsignor Tessarollo non è il solo a scagliarsi contro le discoteche. Come lui anche Motta non fa sconti ai dancefloor.

Su Twitter il cantautore toscano ha scritto: “Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c’è ancora gente che giustifica l’operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/ concerti (?) che ancora prima del Coronavirus hanno provocato stragi”.

La conclusione è perentoria: “Andatevene aff… e rispettate le regole come tutti”. (Fonti: Facebook, Twitter).