Donald Trump in Scozia/ Vuole costruire un mega-resort ma un pescatore glielo impedisce

Fabrizia Argano (Scuola superiore giornalismo Luiss)
Pubblicato il 11 Maggio 2009 - 16:20 OLTRE 6 MESI FA

Il nemico numero uno di Donald Trump in questo momento? No, non è un imprenditore come lui e neanche un banchiere o una nuova moglie. A fare andare su tutte le furie il multimiliardario statunitense è un pescatore scozzese, un certo Michael Forbes. È lui infatti il proprietario di una casa nel mezzo della campagna dove  Mister Trump intende costruire un resort provvisto di due campi da golf, un lussuoso hotel da 450 camere, 900 case per le vacanze, 500 case unifamiliari, un centro conferenze e una prestigiosa scuola di golf.

Un gigantesco comprensorio di 1.400 acri, sul mare del Nord, a pochi chilometri da Aberdeen, già approvato in fase preliminare che dovrebbe iniziare a essere costruito già nei primi mesi del 2010. Ma, per la serie la formica che sfida il gigante, 23 di quei migliaia di acri appartengono a Forbes che non ha alcuna intenzione di cederli. Neanche a costo di qualche strana incombenza che gli è capitata. Da quando ha detto il suo temerario “no” alla proposta di acquisto del suo terreno, ha ricevuto tre controlli da parte di ufficiali scozzesi. Uno sull’ipotetico abuso delle sue galline, oche o del suo cavallo, un altro riguardante il possesso illegale di armi, un altro ancora su una sostanza infiammabile contenuta in una cisterna nella sua proprietà.  Tre tentativi di fermarlo tutti e tre miseramente falliti perché lo scozzese non aveva fatto nessuna di queste infrazioni.

Il granitico Forbes che vive su quella terra da 41 anni non intende certo farsi intimidire da un miliardario d’oltreoceano. Così l’ultima lettera di convincimento di Trump l’ha rispedita senza tanti complimenti al mittente, commentando: «Penso di infastidirli più di quanto loro infastidiscano me».

E a rovinare i piani di Trump ci si mettono pure gli ambientalisti secondo i quali quell’area di verde incontaminato va protetta. Le loro proteste, l’ultima il blocco dell’aeroporto di Aberdeen con i volti coperti dalla maschere del faccione di Trump, non sono andate molto giù ai residenti, loro sì, pro-Trump. La possibilità di nuovi posti di lavoro, di un rilancio di quella zona di colline e nebbia li ha resi ottimisti su quel progetto. Anche se qualcuno più sincero non riesce a nascondere la sua perplessità nel costruire un campo da golf in quelle zone. Come Bill Grant, 54 anni che conosce molto bene il clima scozzese fatto di «vento e nebbia tanto che non si riesce a vedere la mano di fronte alla faccia». Come farà Mister Trump a trovare la pallina?