Donne d’Impresa: Wanda Pandoli, l’agenda “Memoriosa”: solidarietàfondante: non cambia il mondo, lo può migliorare

Donne d’Impresa: Wanda Pandoli, l'agenda "Memoriosa". E anche fiabe illustrate. "Solidarietà pilastro fondante: non cambia il mondo, lo può migliorare".

di Orietta Malvisi Moretti
Pubblicato il 27 Novembre 2022 - 20:07| Aggiornato il 28 Novembre 2022 OLTRE 6 MESI FA
Donne d’Impresa: Wanda Pandoli, l'agenda "Memoriosa", le fiabe illustrate. "Solidarietà pilastro fondante: non cambia il mondo ma lo può migliorare”

Donne d’Impresa: Wanda Pandoli, l’agenda “Memoriosa”, le fiabe illustrate. “Solidarietà pilastro fondante: non cambia il mondo ma lo può migliorare”

Donne d’Impresa: Wanda Pandoli e l’agenda “Memoriosa”. E anche fiabe illustrate. “Solidarietà pilastro fondante: non cambia il mondo ma lo può migliorare”.

Una metalmeccanica “sui generis” Wanda Pandoli. La sua storia è nata con il fratello Gianni prematuramente scomparso. Insieme a lui Wanda ha ricoperto la carica di AD in 3 importanti aziende metalmeccaniche di loro proprietà nel torinese.

La  sua vera passione, però, sono sempre stati i libri. Infatti dal 2000 la vita di Wanda ruota attorno all’agenda “Memoriosa” nata da un progetto editoriale ambizioso che unisce una letteratura leggera ma che fa pensare, con tanti aforismi e sentenze da “Mille Savi”.

Come, quando e perché è nata la sua casa Editrice?

Memoriosa piccola casa editrice, giovane e indipendente, nasce nel 2000 a Torino con Lyra, la prima agenda settimanale con gli aforismi illustrati.
Successivamente, nel 2009, siamo stati presenti al Salone del Libro di Torino con tre collane di fiabe illustrate ed il testo in italiano, inglese e in svariate lingue:

–     I Coriandoli: dedicata a bambini dai 2 ai 7 anni

–     Polvere di Stelle: dedicata ai bambini dai 7 anni

–     Le Faville: rivolta a bambini adolescenti.

A proposito del motivo della nascita della casa editrice – continua –  fin da subito Memoriosa ha fatto della solidarietà un pilastro fondante della mia attività, perché sono convinta che  “la solidarietà non cambia il mondo ma lo può migliorare”.

In stretta collaborazione con svariati Enti e Fondazioni, all’insegna di “il bello per fare del bene”, ogni anno devolviamo parte dei ricavi per la realizzazione di importanti progetti umanitari. Fra questi la Fondazione Rita Levi-Montalcini, la Fondazione F.A.R.O., la Federazione Italiana Sport Disabili, la Fondazione Alessandra Bisceglia ViVa Ale, la Fondazione Specchio dei Tempi, la Fondazione Paideia,  i Gruppi di Volontariato Vincenziano e tante altre. L’ultimo progetto, di cui siamo particolarmente  orgogliosi, è stato realizzato nel 2022 e si intitola “COLORIAMO LA SALA OPERATORIA”.

 Può spiegarci di cosa si tratta?

Abbiamo sviluppato il progetto con la Presidente di ABIO Novara, Antonella Brianza, presso il reparto di pediatria dell’Ospedale di Novara.

ABIO Novara, l’Associazione per il Bambino in Ospedale, si prende cura dei bambini e delle loro famiglie presso la Pediatria del nosocomio di Novara da 20 anni con diversi progetti di accoglienza e di decoro dell’ambiente per renderlo sempre più ‘a misura di bambino’.

Il progetto ‘Coloriamo la sala operatoria’ sostiene il valore di ‘umanizzazione delle cure’ e risponde al bisogno di accompagnare i bambini al difficile momento dell’intervento chirurgico. Poi una grande sorpresa lo aspetterà: all’aprirsi delle porte della presala operatoria il bambino vedrà proiettati sul soffitto proprio i personaggi di quella storia che stava leggendo, e sarà immerso nell’atmosfera colorata e animata delle fiabe.

Una tranquillità opportuna e una serenità naturale – quindi – indotte non solo dai tranquillanti o da un’anestesia ma proprio dalle fantasie di una bella  fiaba. Anche dopo l’intervento chirurgico, un video attenderà il bambino in camera. Naturalmente Wanda ha immediatamente sposato l’idea del progetto ABIO e concesso l’utilizzo della storia e delle sue bellissime immagini.

La fiaba ha la peculiarità di essere multilingua (il testo è in italiano e inglese con la traduzione in francese, spagnolo, tedesco, arabo, cinese, russo) in modo che anche le mamme straniere possano raccontare la storia ai loro bimbi. Nella Primavera del 2022, dopo l’invasione all’Ucraina da parte russa, Memoriosa ha stampato anche un’edizione “no-profit” del libro con il testo in italiano, inglese e la traduzione in ucraino, per farne dono ad Associazioni di volontari che l’hanno poi distribuito ai bambini delle famiglie in fuga dalla guerra.

Memoriosa ha anche pubblicato una terza edizione del libro con il testo in italiano e inglese e la traduzione multilingue (ucraino compreso) che è in vendita sul suo sito web, www.memoriosa.it.

L’imprenditoria come la immagina lei sarà sempre più rivolta al sociale, oltre che al profitto o questa non è che una pura utopia?

Ho ereditato da mio padre, abruzzese, il dinamismo, l’allegria e lo spirito imprenditoriale, mentre da mia madre, piemontese, la forza e la tenacia subalpina. Da entrambi, il senso della famiglia, dell’amicizia, del lavoro, dell’amore verso il prossimo, della solidarietà.

L’imprenditore è impegnato a ricercare la massima efficienza  e svolge anche un ruolo fondamentale di solidarietà sociale, perché la prima forma di solidarietà è quella di creare ricchezza da distribuire e di offrire un lavoro a chi non ce l’ha.  L’impresa non deve essere un corpo estraneo che opera in un luogo per assorbirne le risorse e lasciarlo inabitabile, ma un fertilizzante biologico, in armonia con ciò che lo circonda. Anche l’ONU, infatti, ha costruito il programma di agenda 2030 i cui obiettivi prevedono complessivamente un’attenzione al pianeta e ai suoi abitanti.

Nella sua vita come ha combattuto le negatività e le prove più difficili?  Secondo lei è possibile trasformare l’odio in amore?

Si odia quando si è deboli, quando si è messi al muro, quando non si trovano gli strumenti per rispondere alle difficoltà. L’odio non è il solo modo per fare del male alle persone, c’è anche l’individualismo che usa la prevaricazione per farlo. Trasformare l’individualismo in interesse per gli altri cancellando quindi il proprio “ego” è molto  difficile. Formare persone intraprendenti, sicure, gentili, collaborative, invece, è davvero  la più bella delle imprese!