Dopo Fini,prossimo bersaglio: Corte Costituzionale o Napolitano

di Giuseppe Giulietti
Pubblicato il 14 Settembre 2009 - 18:05| Aggiornato il 13 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Qualche giorno fa, su questo medesimo spazio, ci eravamo permessi di indicare nel presidente della Camera, GianfrancoFini, il prossimo bersaglio delle attenzioni politiche e mediatiche del presidente del Consiglio.

Per la verità pensavamo che i tempi sarebbero stati più lunghi, ma evidentemente le prese di posizione di Fini in materia di immigrazione, di centralità del Parlamento e soprattutto la sua difesa dei giudici che indagano contro le mafie debbono aver provocato una accelerazione .

Ad aprire le danze è stato, come era già accaduto nei confronti della signora Veronica e di Dino Boffo, al direttore del Giornale Vittorio Feltri.

Giorgio Napolitano, presidente della Reubblica e Francesco Amirante, presidente della Corte costituzionale

Giorgio Napolitano, presidente della Reubblica e Francesco Amirante, presidente della Corte costituzionale

Ci mancherebbe altro che contestatissimo il diritto di un qualsiasi giornalista, anche e soprattutto distante da noi, a scrivere ciò che vuole, ma certamente fa un certo effetto leggere sul giornale di famiglia un vero e proprio avvertimento a Fini che suona più o meno così: “..stia attento a difendere i giudici perché a qualcuno di loro potrebbe pure venire in mente di riprendere in mano un vecchio fascicolo sulle festi a luci rosse alle quali avrebbero partecipato i vertici di alleanza nazionale..”.

Di che stanno parlando? Di quale fascicolo? Perché il presidente dovrebbe stare attento?

Perché il Giornale sente il bisogno di avvertirlo alla vigilia della presunta riappacificazione.?

Riusciranno, dopo questo massaggio mediatico, Silvio e Gianfranco ad abbracciarsi e a sorridere e quale credibilità avranno, quanto durerà?

Nessuna foto ufficiale, neppure quelle con Berlusconi che fa le corna, potranno rimettere insieme i cocci di questi giorni.

Allo stesso modo cosa voleva dire il presidente della Camera quando ha fatto un riferimento, per la verità non chiarissimo, ai compassi e ai grembiulini? Non vi è dubbio che vecchi mestieranti delle logge deviate sono tornati su piazza e si aggirano minacciosamente attorni ai palazzi della politica, degli affari, e dei media, in particolare di quelli televisivi, ma cosa voleva dire esattamente il presidente Fini? Potrebbe spiegarlo meglio agli italiani, rendendo finalmente chiaro lo scontro in atto e la sua pericolosità per le istituzioni repubblicane?

Ci sbaglieremo ma abbiamo la sensazione che le prossime puntate del killeraggio mediatico e politico riguarderanno prima la Corte Costituzionale, che dovrà decidere sul lodo Alfano e poi il presidente Napolitano che, piaccia o no, resta ancora il più solido argine nei confronti di questa ondata di fango e veleni.