Elezioni amministrative/ Bari nel caos. A 48 ore dalla chiusura dei seggi ancora non si sa il risultato definitivo. Presidenti di seggio che rinunciano, giornalisti aggrediti e interrogazioni parlamentari

Pubblicato il 9 Giugno 2009 - 20:15| Aggiornato il 20 Novembre 2012 OLTRE 6 MESI FA

Bari la città più lenta nello spoglio delle schede elettorali. Come già successo nelle tornate elettorali degli ultimi quindici anni, nel capoluogo pugliese a 24 ore dal voto, mancano all’appello i risultati di 11 sezioni per il sindaco e di 47 sezioni su 345 per il consiglio comunale.

La causa, fanno sapere dal Comune è l’alto numero di Presidenti di seggio che hanno rinunciato durante le elezioni e l’alto numero anche di quelli che sono stati colti da malore portati via, a volte, in ambulanza: in città fra l’altro, si sono presentati otto candidati sindaco e trenta liste di partiti, che ha portato a molte contestazioni dei rappresentanti di lista.

Il Comune ha rimpiazzato i seggi con dei funzionari comunali che hanno iniziato nuovamente, nel più dei casi, a ricontare le schede. Il risultato tuttavia è abbastanza chiaro, ossia ci sarà il ballottaggio tra il sindaco uscente del Pd Michele Emiliano – fermo al 49,09% – e quello presentato dal centrodestra Simeone Di Cagno Abbrescia, fermo al 45,96%.

Nel caos ci sono anche i due parlamentari baresi Luigi d’Ambrosio Lettieri e Antonio Distaso del pdl che preannunciano un’interrogazione parlamentare al ministro Maroni: «È vergognoso – aggiungono i parlamentari del Pdl – che a 24 ore dall’inizio dello spoglio vi siano ancora seggi aperti nei quali peraltro ci risulta che nella notte sia accaduto di tutto, compresa la sostituzione ad horas di presidenti di seggio».

C’è anche una denuncia ai carabinieri  per un’aggressione al redattore del giornale “il Resto” Valentino Sgaramella, aggredito da Giuseppe Vittore, marito di una candidata Pd alle comunali di Sammichele di Bari. L’aggressione è avvenuta perché l’uomo non avrebbe gradito il modo nel quale Sgaramella ha parlato sul quotidiano della candidata Pd, risultata poi eletta.