Elezioni/ Franceschini attaccato da Parisi attacca Di Pietro e lancia l’allarme: dal voto di giugno può uscire un’Italia sotto dittatura

Pubblicato il 10 Maggio 2009 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

A sinistra divampano le polemiche, con grande gioia di Silvio Berlusconi.

Arturo Parisi che attacca Dario Franceschini. Franceschini che attacca Antonio Di Pietro. E Di Pietro  a sua volta contrattacca.

Mentre Berlusconi spara nonsensi, il capo del partito democratico, invece di saltarci sopra e anche di raccogliere la palla lanciata dall’ex segretario ds Piero Fassino in tema di legalità e clandestini, preferisce infilarsi in polemiche che, syugli elettori, hanno l’effetto fsstidioso che hanno le liti tra marito e moglie davanti ai figli.

Nella prima vera domenica di primavera Franceschini ha rilanciato  il tema del ‘voto utile’ da contrapporre a quello di protesta. Parlando del rischio, sottolineato da un militante, che, di fronte a un partito debole sul piano dell’opposizione al governo, gli elettori democratici scelgano il voto di protesta, magari favorendo l’Italia dei Valori, il prode Franceschini ha risposto: “Il dato politico delle elezioni europee  avrà un impatto nella vita democratica del Paese che non va sottovalutato. E questo dato politico sarà misurato solo sulla distanza tra Pd e Pdl, non in base ai voti ottenuti da chi viene dai partiti che oggi danno forma al Pd. Non c’è momento più sbagliato per scegliere l’astensionismo o il voto di protesta”.

Ha elaborato il concetto, dicendo peraltro cose giustissime, nel corso di una trasmissione tv: “Quella del 6 e 7 giugno è una partita che determinerà la qualità della democrazia italiana nei prossimi anni, perché le democrazie sono basate su un rapporto di forza che, naturalmente, è tra le forze più grandi”. 

“Appare  evidente che il giorno dopo si misurerà la distanza tra Pdl e Pd e su quella distanza si capirà se Berlusconi ha stravinto o se l’Italia avrà ancora un equilibrio di forze”.

Il leader Pd si rivolge “anche a chi rischia la via della delusione, anche nei nostri confronti, perché magari si aspettava di più dal Pd e ha la tentazione di sprecare un voto di protesta, per dare un segnale. Devono sapere che non é momento né’ di astenionismo né di voto di protesta”.

“Penso che l’Italia non ha bisogno di svegliarsi sotto un padrone assoluto. Sta suonando il campanello di allarme. Dico agli italiani:  attenzione perche’ l’otto giugno potremmo svegliarci in un Paese diverso da quello che ci hanno lasciato i nostri padri”.