Emilio Fede, il direttore che ha inventato il tg-show

Pubblicato il 29 Marzo 2012 - 00:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 28 MAR – Sono passati 21 anni da quando, era il 16 gennaio 1991, Emilio Fede, 81 anni il prossimo 24 giugno, nel ruolo di direttore del primo tg in diretta della Fininvest, fu anche il primo in Italia a dare in tv la notizia dello scoppio della guerra del Golfo. Allora era Studio Aperto, poi sono arrivati Tg5 e Tg4.

Oggi, con l'annuncio del cambio alla direzione del Tg4 con Giovanni Toti, si chiude un importante capitolo di una lunga carriera nel giornalismo: dalla Rai, dove e' stato 27 anni (direttore del Tg1 dall''81 all''82), alle tv di Berlusconi, di cui si e' sempre dichiarato un 'fedelissimo', passando per le note vicende giudiziarie che lo coinvolgono.

Fede deve difendersi nel processo Ruby, ma recentemente nonostante le tanti voci aveva escluso che i guai giudiziari avessero accelerato un possibile addio al Tg4, che ha trasformato in un vero e proprio tg-show, che ha diretto dal 1992 ad oggi, dicendosi convinto che il rapporto con l'ex premier era ''intatto''. Curioso, appassionato, protagonista di un modo di fare informazione fortemente personale, amato e criticato, Fede nasce a Barcellona, in provincia di Messina.

La sua collaborazione con la Rai comincia nel 1954, diventando giornalista fisso dal 1961. Nel 1964 sposa Diana De Feo, figlia dell'allora vicepresidente della Rai, dalla quale ha avuto due figlie, Simona e Sveva. Inviato itinerante in Africa per otto anni, inizia le inchieste per Tv7 del Tg1. Conduttore della testata dal 1976 al 1981, ne diventa direttore pro tempore dal 1981 al 1983. Caparbio e determinato, Emilio porta alla luce l'uso di un farmaco per gonfiare la carne, la famosa bistecca agli estrogeni. Da direttore del Tg1 decide di seguire in diretta, tra le polemiche, la vicenda di Alfredino, caduto in un pozzo a Vermicino.

Si dimette dalla Rai nel 1987, passa a Rete A dove dirige le news. Alla Fininvest approda nel 1989, periodo in cui stringe forti rapporti con Berlusconi e diventa direttore di Video News. Conduce e dirige Studio Aperto (Italia 1). Il 1992 sara' il suo anno d'oro, grazie all'annuncio in diretta, per primo, dell'attacco americano a Baghdad e la cattura dei due piloti italiani Bellini e Cocciolone. E' anche l'anno di Mani pulite che lo vede protagonista, con Paolo Brosio dal palazzo di Giustizia di Milano, di esilaranti collegamenti-gag che resteranno nell'immaginario collettivo. Famoso anche per i suoi 'fuori onda', trasmessi e ritrasmessi da Striscia la notizia (che condurra' nel febbraio 2005 per una puntata in sostituzione di Enzo Iacchetti) in cui perde le staffe e si arrabbia con giornalisti e tecnici del Tg4, Fede non ha mai disdegnato le luci della ribalta. Riuscendo persino ad entrare nella Casa del grande Fratello vestito da Babbo Natale (nella prima edizione) oppure partecipando e conducendo trasmissioni televisive come Test, nel 1983, quando per una volta lascio' il tg Rai.

Definito dai suoi detrattori a volte 'comico' a volte 'zerbino di Berlusconi', Emilio Fede nella sua pagina Twitter si definisce 'inviato di guerra sempre in guerra' e vanta anche un fan club su internet, mentre su Facebook pullulano gruppi a lui dedicati, per lo piu' ironici, tra i quali quello intitolato 'Deportiamo Emilio Fede in Siberia'. Grandissima la sua popolarita', grazie anche alla sua personalizzazione del giornalismo, e stasera su twitter il suo addio viene accolto con reazioni contrastanti ma con una grande seguito che porta il suo nome ai primi posti della discussione.

Due mesi fa, commentando le voci su un suo addio al Tg4, aveva detto: ''Puo' darsi che l'azienda decida che nella ristrutturazione io possa essere destinato ad altro incarico. Non e' escluso e non mi troverebbe sul piede di guerra. Comunque decidero' io quando, ma a tenersi larghi entro l'anno''. L'addio c'e' stato, ma nonostante la sua caparbieta' e determinazione, forse non e' andata proprio come avrebbe voluto.