Fecondazione assistita: no della Corte Costituzionale al limite dei 3 embrioni

Pubblicato il 1 Aprile 2009 - 18:55| Aggiornato il 3 Aprile 2009 OLTRE 6 MESI FA

Il pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha modificato in parte la legge sulla fecondazione assistita, è stato commentato positivamente da  Gianfranco Fini.  Secondo il Presidente della Camera, la sentenza rende giustizia alle donne italiane. Inoltre, può servire da monito generale: «Quando una legge si basa su dogmi etico-religiosi è sempre suscettibile di censura di costituzionalità, poichè le istituzioni sono laiche».

La Corte Costituzionale aveva bocciato parzialmente la Legge 40 sulla fecondazione assistita.

In particolare, è stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’articolo 14, comma 2, della norma dove si prevede che ci sia un «unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre» di embrioni. Incostituzionale anche il comma 3 dello stesso articolo «nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna».

La Corte ha infine dichiarato inammissibili i ricorsi sulla legittimità dell’articolo 6, inerente l’irrevocabilità del consenso della donna e i comma 1 e 4 dell’articolo 14.

I ricorsi erano stati presentati dal Tar del Lazio e dal Tribunale di Firenze su sollecitazione della World association reproductive medicine (Warm) e di una coppia non fertile di Milano affetta da esostosi, una grave malattia genetica ad alta probabilità di trasmissione.