Fiat-Opel/ Le 14 condizioni del governo tedesco. Primi ostacoli per Marchionne

Pubblicato il 5 Maggio 2009 - 09:40 OLTRE 6 MESI FA

Sono 14 le condizioni poste dal governo tedesco a chi vuole acquistare Opel. E’ quanto rivela  il ‘Financial Times’ , riportato dall’Agi, secondo cui tra tali condizioni ci sarebbero il mantenimento della sede in Germania, garanzie circa la solidita’ del piano finanziario e la nazione nella quale pagare le tasse.

In particolare, sarebbe stato Frank-Walter Steinmeier, vice cancelliere, a comunicare tali condizioni. La strategia di Fiat di costruire un gruppo europeo dell’auto con Chrysler e Opel, prosegue il Financial Times, “ha incontrato i primi ostacoli“.

Fiat, in ogni caso, ha fatto sapere che, per quanto riguarda il mantenimento del quartier generale in Germania, la decisione è ancora “prematura” aggiungendo tuttavia che “Opel e’ una società tedesca e per questo è  opportuno che la sede sia in Germania”.

Al di là di cio’, secondo il quotidiano, il gruppo torinese resta in pole position per l’acquisizione di Opel. In corsa, insieme al Lingotto ci sarebbero altri 6 pretendenti tra cui il gruppo canadese Magna, un fondo sovrano di Abu Dhabi, uno di Singapore e tre gruppi di private equity.

Se Fiat riuscirà a portare a termine la fusione con Opel non chiuderà nessuno stabilimento della casa tedesca in Germania, anche se dovrà effettuare tagli al personale.

Lo ha dichiarato l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, in questi giorni a Berlino per trattare l’operazione, in un’intervista con il quotidiano popolare “Bild”.

“Non vogliamo chiudere nemmeno una delle fabbriche in Germania – ha spiegato Marchionne – ho bisogno di questi impianti per fabbricare un numero sufficiente di automobili nel futuro. Ma, naturalmente, dovremo ridurre il personale. Questo non può evitarlo nessuno”.

Il top manager, che assicura la restituzione in tre anni di eventuali prestiti statali, non ha fornito cifre sulla riduzione dello staff prevista. “Opel non potrà mai fare profitti con le sue dimensioni attuali, e se non si fanno profitti non si può sopravvivere – dice Marchionne – Comprendo i timori dei sindacati, ma questa è la realta’”.

Il numero uno dell’azienda torinese ha poi dichiarato che si sentirebbe “sorpreso” se il governo tedesco desse la preferenza all’offerta concorrente del gruppo austriaco-canadese Magna, che cercherebbe di acquisire un gruppo europeo “con l’aiuto dei russi”.

“Il nostro piano è serio – prosegue Marchionne – vogliamo creare un vero gruppo automobilistico europeo di successo in tutto il mondo: la divisione auto di Fiat si fonderebbe con Opel e Chrysler, cosi’ diventeremmo il secondo gruppo mondiale dopo Toyota”.