Fiat, Opel/ Ufficialealle 2,17 di sabato mattina: Ha vinto Magna. La lezione: I politici del mondo sono tutti uguali

Pubblicato il 30 Maggio 2009 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA

La conferma ufficiale e’ arrivata nel cuore della notte, alle 2,17: il gruppo austro-canadese Magna sara’ il nuovo proprietario di Opel e l’accordo definitivo dovrebbe essere firmato nel giro di quattro-cinque settimane.

A dare l’annuncio dell’intesa e’ stato il ministro delle Finanze tedesco, il socialdemocratico Peer Steinbrueck, al termine di una maratona di incontri nella cancelleria di Berlino protrattasi per12 ore. Per il governo tedesco e’ stata imboccata la strada migliore per salvaguardare l’occupazione senza appesantire troppo le casse pubbliche.

Siegfried Wolf, uno dei due amministratori delegati di Magna, ha avvertito che ancora devono essere messi a punto alcuni dettagli: “Nel giro di cinque settimane ci sara’ la firma dell’accordo finale”, ha spiegato. Magna diventera’ un gruppo da cinque milioni di vetture all’anno, con un forte orientamento sul mercati della Russia e dell’ex Unione sovietica. Al gruppo austro-canadese andra’ il 20% della Opel, alla Sberbank il 35%, alla Gm rimarra’ il 35%, mentre i dipendenti controlleranno il 10% mentre la General Motors si separera’ dal colosso tedesco dopo 80 anni di matrimonio.

 Il numero uno di Gm Europe, Carl-Peter Forster ha affermato che la Opel e’ stata “salvata, per il momento”, ma ha avvertito che sara’ un ‘”lavoro difficile” trasformare in un contratto il protocollo d’intesa firmato a Berlino.

L’intesa raggiunta si basa su tre punti: un memorandum d’intesa con la Magna, l’amministrazione fiduciaria per la Opel e il prestito ponte da un miliardo e mezzo di euro erogato dal governo federale e dai quattro Laender tedeschi che ospitano gli impianti della casa automobilistica. La Magna garantira’ gia’ dalla prossima settimana la necessaria liquidita’.

Steinbrueck ha ammesso che la decisione “non e’ stata facile” e ha sottolineato il governo tedesco e’ consapevole dei “rischi” che sono stati confrontati con “quelli di un’insolvenza che avrebbe pesato con un credito di massa sul sistema pensionistico, aggiungendosi agli altri costi sociali”.

Il ministro delle Finanze tedesco ha riferito che anche i rappresentanti del Tesoro Usa presenti alle trattative hanno avallato l’intesa.

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