Fisco, in arrivo sanatoria: 6,5 mld con il rientro dei capitali

di reda
Pubblicato il 18 Ottobre 2014 - 13:18 OLTRE 6 MESI FA
Fisco, in arrivo sanatoria: 6,5 mld con il rientro dei capitali

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan

ROMA – Un gettito netto di 6,5 miliardi con il rientro dei capitali. La legge sulla sanatoria fiscale è stata approvata venerdì notte a Montecitorio e ora passa al vaglio dell’aula del Senato per l’ok definitivo. Il provvedimento approvato con 250 voti a favore, 76 contrari e due astenuti, si compone di 4 articoli. Dentro c’è pure la voluntary disclosure, ovvero la “collaborazione volontaria” che potrebbe migrare dentro la Legge di Stabilità nel caso spuntassero ulteriori difficoltà al Senato. 

Roberto Petrini sul quotidiano la Repubblica illustra il provvedimento:

“Si potranno sanare Irpef, Ires, addizionali, Iva e Irap. La regola è la stessa: autodenuncia, nessun anonimato, pagamento intero delle tasse con la normale aliquota ma sconto sulle sanzioni e “scudo” su varie sanzioni penali. “Funzioneranno il bastone e la carota – commenta il relatore del Pd Marco Causi che ha seguito il nuovo provvedimento – chi riemerge ha forti facilitazioni monetarie e non rischia di essere imputato per vari reati, chi non riemerge rischia non solo i reati tributari ma anche il nuovo reato di autoriciclaggio”.

Lo stock dei capitali italiani all’estero, non denunciati o solo parzialmente conosciuti, ammonta a circa 150 miliardi

Se si ipotizza una adesione del 20% dei contribuenti, che in passato hanno cumulato “tesoretti” in Svizzera o in altri paradisi fiscali, la cifra che rientrerà in patria ammonterebbe a circa 30 miliardi. Per la metà, circa 15 miliardi, si stima che si tratteranno di risorse completamente sconosciute al fisco: su questa cifra chi opta per la “voluntary” dovrà pagare tutte le imposte evase (soprattutto Ires e Irpef) con una aliquota media del 37%: in tutto 5,5 miliardi. L’altra metà, sempre secondo previsioni accurate, cioè altri 15 miliardi, potrebbe essere già nota al fisco, ma non si sono pagate le regolari tasse sulle “cedole”: calcolando un rendimento standard del 5%, che verrà tassato al 27%, per cinque anni, l’aliquota media sarà del 6,75%: in tutto un miliardo.

Chi può aderire

La collaborazione volontaria si attiva per somme sottratte al fisco (sia nascoste all’estero sia in Italia) fino al 30 settembre di quest’anno e ci sarà tempo fino al 30 settembre 2015. Vanno documentati tutti i capitali e la loro provenienza, per cui non siano scaduti i termini per gli accertamenti. Vanno poi versate tutte le somme dovute, più le sanzioni (ridotte). Per le attività sotto i 2 milioni (per ogni periodo d’imposta) l’aliquota e’ al 27%. Se non si paga, la collaborazione non si perfeziona, mentre non è ammessa se si è già venuti a conoscenza dell’avvio di accertamenti. Per chi dà dati falsi c’è il carcere da un 1 anno e 6 mesi a 6 anni. 

Autoriciclaggio, cosa cambia

La norma prevede multa penale congiunta alla pena detentiva (da 2,5 mila a 12,5 mila euro) estesa anche per la minore gravità. La norma che introduce il reato nel codice penale e’ stata inserita proprio per incentivare l’emersione dei capitali. Chi si autodenunci non sarà perseguito per il nuovo reato ma solo per le somme oggetto della collaborazione volontaria. Ci sono due soglie di punibilità: carcere da 2 a 8 anni e multa da 5mila a 25 mila euro per chi, “avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, sostituisce, trasferisce o impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente” la provenienza illecita. La pena è ridotta da 1 a 4 anni (e multa da 2.500 a 12.500 euro) se il reato presupposto ha pena inferiore nel massimo a cinque anni.
Il reato diventa più grave se collegato ad attività bancaria, finanziaria o professionale, mentre viene dimezzata nel caso in cui “le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni”.
Da sottolineare che non sarà punibile, poi, chi destina il sommerso a “utilizzazione e godimento personale”, ma, appunto, solo nel caso non ci sia stato anche occultamento.