Franceschini e i “vorrei” e “farei” per il Sud: “Atteggiamento coloniale del mago Berlusconi. La classe dirigente del Sud non aspetta uno del Nord”

Pubblicato il 10 Agosto 2009 - 15:09| Aggiornato il 12 Agosto 2009 OLTRE 6 MESI FA

“Uno show mediatico. Nulla di più”: dal segretario del Pd, Dario Franceschini, arriva un giudizio senza appello contro il piano per il Mezzogiorno di Berlusconi. A cominciare proprio dall’idea di differenziare le retribuzioni fra Nord e Sud: “Le gabbie salariali sono state accantonate alla fine degli anni 60 e riesumate dalla Lega per difendere il Nord. Confindustria e sindacati le hanno già bocciate. Mi stupisco che Berlusconi le rilanci. L’idea è vecchia e superata. Inoltre, si lascerebbero immutati gli stipendi del Nord mentre quelli del Sud diminuirebbero”.  

 All’osservazione che anche Bankitalia ha rilevato che il costo della vita, nel Meridione, è inferiore e che, forse, salari più bassi potrebbero attirare nuovi investimenti, Franceschini ha replicato che “é ingiusto parlare di costo della vita più basso quando i meridionali sono costretti a spendere di più per i figli perché i servizi sono scadenti. Ed è assurdo attrarre investimenti a danno dei lavoratori”. 

Se il governo insiste su questo punti, lo fa, secondo Franceschini, perché “è una proposta che arriva dalla Lega, una forza determinante per l’esecutivo”. E in un anno dall’esecutivo “sono stati tagliati 35 miliardi ai fondi destinati al Sud. In qualche caso per scopi nobili, come per l’Abruzzo, in altri più discutibili, come il deficit a Catania e Roma o le multe per le quote latte degli allevatori del Nord”. 

Franceschini ha definito “fantomatica” l’Agenzia per il Sud “guidata dal mago Berlusconi”. Nessun dialogo è possibile aprire sull’Agenzia per il Mezzogiorno, perché l’idea stessa dimostra “l’atteggiamento coloniale del governo nei confronti del Meridione”.

“Come se le classi dirigenti locali, da sole, non ce la facessero a risolvere i problemi -ha detto ancora Franceschini – e avessero bisogno di essere guidate da chi viene da fuori”.   

Come alternativa al piano del governo, Franceschini ha proposto una ricetta che prevede il ripristino del credito di imposta eliminato da Tremonti. “Sarebbe sufficiente questo per
attivare una fiscalità di vantaggio. Poi proponiamo di concentrare le risorse su tre grandi opere: alta velocità Napoli-Bari, completamento della Salerno-Reggio e Statale Ionica.

Poi due interventi a favore dei giovani. Il primo, prevede uno stage di sei mesi e un anno di retribuzione a carico dello Stato per centomila giovani laureati o diplomati. Una misura che costerebbe 500 milioni e che eviterebbe ai giovani di subire il destino dei loro genitori di dover andare lontano dalla propria terra. E, poi, una sorta di progetto Erasmus all’incontrano, per portare i cervelli del Nord o di altri Paesi europei nei centri di eccellenza del Sud.”