Fukushima. I tecnici entrano nel reattore 1 per la prima volta dall’esplosione

Pubblicato il 5 Maggio 2011 - 08:10 OLTRE 6 MESI FA

TOKYO – I tecnici della Tepco sono entrati onell’edificio che ospita il reattore n.1 della centrale nucleare di Fukushima per la prima volta dal 12 marzo, il giorno della forte esplosione causata dall’idrogeno, nella prima fase dei lavori per ripristinare il raffreddamento stabile del reattore in avaria. Secondo quanto riferito dalla Tepco, il gestore dell’impianto, due tecnici sono entrati alle ore 11.32 locali (le 4.32 in Italia), aprendo la doppia porta che collega gli edifici del reattore n.1 e della turbina.

I tecnici, in tutto 12, si alterneranno in gruppi di tre persone lavorando all’interno dell’edificio per un massimo di 10 minuti, in modo da non superare un’esposizione superiore a 3 millisievert. Le operazioni di oggi 5 maggio, che si concluderanno nel pomeriggio, prevedono l’installazione dei tubi necessari per aspirare dall’esterno l’aria contaminata, in modo da permettere ai tecnici nei prossimi giorni di rimanere più a lungo all’interno dell’edificio e riparare le apparecchiature.

Secondo quanto riferito dalla Tepco, i lavori sono cruciali per procedere alla messa in sicurezza del reattore, che viene tuttora raffreddato con sistemi di emergenza, e che, secondo le ultime stime della compagnia, contiene barre di combustibile nucleare danneggiate al 55%. Una volta installate e messe in funzione le apparecchiature di ventilazione, il gestore elettrico conta di abbassare significativamente il livello di radioattivita’ all’interno dell’edificio nell’arco dei prossimi tre giorni. In seguito, i tecnici torneranno nei locali dove si trova il reattore n.1 per controllare lo stato delle apparecchiature e delle tubazioni, danneggiate dall’esplosione di idrogeno del 12 marzo e dalle elevate temperature raggiunte nei giorni successivi al sisma/tsunami. Se tutto andra’ come previsto, intorno alla meta’ del mese inizieranno i lavori per installare il nuovo sistema di raffreddamento stabile, che andra’ a riciclare, dopo averla depurata mediante un trattamento chimico, l’acqua altamente contaminata proveniente dal reattore. Gli alti livelli di radioattivita’ registrati nell’edificio hanno finora impedito ai tecnici di condurre direttamente le operazioni di emergenza. Il mese scorso, un robot inviato in perlustrazione nei locali del reattore n.1 aveva rilevato valori di radioattivita’ tra 10 e 49 millisievert all’ora.