G8/ Berlusconi festeggia: “Premiata mia lungimirante follia, Obama perfetto. Prenderò casa a L’Aquila”

Pubblicato il 11 Luglio 2009 - 00:08 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si gode la chiusura del G8. Vertice riuscito, secondo il premier, che dice di aver ricevuto “complimenti da tutti, alcuni anche imbarazzanti. Per qualcuno è stato il miglior g8 al quale abbia mai partecipato”.

La spiegazione del trionfo. «Il vertice è pienamente riuscito. Come diceva Erasmo da Rotterdam, le decisioni più rappresentative sono spesso frutto di una lungimirante follia».

Prenderà casa a L’Aquila. «Sto cercando una casa per venire qui ad agosto – ha detto Berlusconi – Ci tengo troppo a questo risultato di consegnare le prime case entro settembre e credo sia opportuna una mia presenza: l’occhio del padrone, si dice, sappiamo cosa produce».

Obama (non ha sbagliato nulla), Bush e gli Stati Uniti. «Ho avuto un rapporto molto cordiale con Obama – ha proseguito Berlusconi – A cena ci siamo parlati in modo simpatico. Lui mi ha parlato della sua vita privata, io gli ho parlato della mia. Ho sempre collaborato con tutte le amministrazioni americane, con quella di Clinton, con quella di Bush, al quale ancora mi sento legato da un’amicizia personale, ma devo riconoscere che la nuova amministrazione americana non ha sbagliato un passaggio in politica internazionale e quindi complimenti ancora ad Obama».

I temi trattati: clima ed economia. «I risultati raggiunti sul clima – ha detto Berlusconi – rappresentano un grande successo: India e Cina hanno detto che non avranno le nostre stesse regole, ma sono pronte ad assoggetarsi a nuovi impegni. Gli Stati Uniti, rispetto alla precedente amministrazione, hanno cambiato politica e sul clima vogliono essere in testa nella lotta al riscaldamento mondiale».

«Il risultato più importante del g8 – ha continuato Berlusconi – è stato la fiducia e la speranza nei confronti della crisi. Si è, inoltre, manifestato il disappunto sul fatto che siano riprese le speculazioni internazionali. Servono leggi economiche valide per tutto il mondo».