G8, il libro regalato da Berlusconi fa discutere il Canada. “Dono sbagliato e inadatto all’occasione”

Emiliano Condò
Pubblicato il 8 Settembre 2009 - 10:05 OLTRE 6 MESI FA

Oltre 18.000 dollari al chilo. Tanto vale, secondo le stime degli esperti canadesi, il libro che Silvio Berlusconi ha fatto confezionare e regalare ai potenti della Terra intervenuti al G8 dell’Aquila.

Il tomo, con la copertina in marmo, pesa circa 25 chili e varrebbe attorno ai 460.000 dollari. Almeno la prima copia, quella che per motivi meramente alfabetici è toccata in sorte al primo ministro canadese Stephen Harper.

Che però, non potrà neppure tenerlo, visto che la legge del Paese nord americano vieta ai politici di intascare doni che superino il valore di 1000 dollari. Una legge dal nome inequivocabile: Conflict of interests act.

Le altre copie, quelle toccate in sorte a Obama & Co, invece, avrebbero un valore di mercato teorico di circa 220.000 dollari.

Il libro “Antonio Canova, L’invenzione della Bellezza”, realizzato dalla casa editrice e fondazione Marilena Ferreri, andrà quindi ad arricchire la collezione di qualche museo pubblico canadese.

In Canada, in ogni caso, ai doni stravaganti sono abituati: prima dell’expolit di Berlusconi, infatti, lo stesso Harper aveva ricevuto da George W. Bush un paio di stivali da cowboy. Il governo algerino, invece, gli aveva elargito un’abbondante fornitura di datteri e vino.

Nel paese nordamericano, però, più di qualcuno storce la bocca davanti al libro di marmo. L’ostentazione di opulenza ai tempi della crisi, infatti, non è piaciuta a tutti. Ma non è solo la congiuntura economica negativa a lasciare perplessi: il G8, infatti, si è svolto in una caserma, in mezzo alle macerie dell’Aquila. Nelle intenzioni degli organizzatori doveva essere un summit austero, all’insegna del risparmio.

Il Governo italiano, poi, cercava, e ha ottenuto, aiuti per la ricostruzione delle città terremotate. Proprio il Canada si è impegnato stanziando 5 milioni di dollari per la ricostruzione.

Poco conta, per i canadesi,  che il libro non sia costato nulla al Governo. Per Nicholas Hoare, esperto di libri di Montreal, quello di Berlusconi, è stato «un gesto di cattivo gusto, viste le circostanze». Hoare rincara la dose: «È stata una cosa estremamente sbagliata nei tempi e del tutto inadatta per l’occasione».

Il premier, poi, non si è neppure limitato all’omaggio a Canova: agli ospiti del G8, infatti, il premier italiano ha anche donato un accappatoio in spugna con monogramma, una giacca ufficiale del G8, un set di tovaglia e tovaglioli, asciugamani, ciabatte e un altro libro, più sobrio, l’edizione italiana del  Who’s who.

Decisamente troppo per un Paese che, quando nel 2002 organizzò il suo vertice ad Alberta, optò per  sobrietà:  i leader del mondo, allora, dovettero accontentarsi di un portapenne fatto di rare conchiglie fossili. Valore del pezzo, secondo l’ufficio del protocollo, 20 dollari.