Gli operai di Detroit accusano il presidente Obama di aver usato due pesi e due misure nell’affrontare i problemi di Wall Street e quelli del settore auto

Pubblicato il 1 Aprile 2009 - 14:05 OLTRE 6 MESI FA

La popolarità del presidente Barack Obama è sempre molto alta, ma non tra i lavoratori nell’industria automobilistica di Detroit, che accusano il capo della Casa Bianca di aver usato due pesi e due misure nell’affrontare i guai di Wall Street e quelli del settore auto.

«Siamo alle solite», ha dichiarato all’AP Brian Fredline, capo di una sindacato aziendale in una fabbrica di Lansing, «è sempre scontro tra piccoli e grandi, e i piccoli sono i primi a rimetterci».

«Il governo trova tutti i soldi necessari per soccorrere banche che sono in apparenza troppo grandi per fallire, ma anche troppo grandi per essere ritenute responsabili dei loro fallimenti».

Ma quando si tratta di dare una mano ai lavoratori dell’automobile, alla classe media e a gente che non ha peso a Wall Street, le cose cambiano, ha detto Fredline. ”Da noi l’amministrazione si aspetta di più che dai finanzieri, e questo non e’ giusto”.

Il risentimento tra gli operai di Detroit serpeggia cupo. L’amarezza è tale che alcuni di loro prendono finanche le difese di Richard Wagoner, l’ad licenziato da Obama dopo aver affossato la General Motors. «Avevano bisogno di un agnello sacrificale ed hanno scelto lui», dicono alcuni operai che temono di perdere il lavoro.