Ichino: “Le nuove Br sono terroristi”

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 09:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Se non è terroristico quel progetto dei nuovi brigatisti, ancor meno può qualificarsi come tale quello degli anarchici che a Genova hanno ferito il dirigente dell'Ansaldo di Genova Roberto Adinolfi'' e che ''confessano di non credere nel valore politico della loro azione violenta'', e ''ancor meno potrà ravvisarsi un siffatto intendimento politico nell'attentato di Brindisi''. Lo scrive Pietro Ichino, parte civile nel processo alle cosiddette Nuove Br, in una lettera al Corriere della Sera.

Con la decisione di riconoscere gli imputati colpevoli di associazione sovversiva ma non di terrorismo, ''è plausibile che la Corte d'Assise d'Appello abbia inteso conformarsi alla sentenza con cui il 2 aprile scorso la Cassazione aveva annullato la prima decisione, del 2010, della stessa Corte d'Assise, nello stesso processo, nella quale invece le finalità di terrorismo erano state riconosciute'', scrive Ichino.

''In sostanza – prosegue il giuslavorista – la Cassazione imputava alla Corte milanese di non avere sufficientemente individuato e dimostrato, nel comportamento di questi brigatisti, 'il proposito di intimidire indiscriminatamente la popolazione, l'intenzione di esercitare costrizione sui pubblici poteri', oppure 'la volonta' di destabilizzare' o addirittura 'distruggere gli assetti istituzionali del Paese'''.

''Dunque progettare un attentato alla sede di un grande quotidiano nazionale e un agguato mirato a ferire o uccidere una persona qualsiasi, assunta quale 'rappresentante del capitalismo', secondo questa nuova giurisprudenza non è terrorismo. Resta il problema – sottolinea Ichino – di capire che cosa, allora, secondo la Corte di Cassazione, sia terrorismo''.