Il ministro Zaia difende i produttori di vino: “Chi beve due bicchieri non è ubriaco, perchè dobbiamo rinunciare anche al buon vino?”

Pubblicato il 31 Agosto 2009 - 14:30 OLTRE 6 MESI FA

«Bisogna finirla di considerare ubriaco chi beve due bicchieri: è in atto una criminalizzazione del vino che non ha senso alcuno e che sta uccidendo uno dei comparti più pregiati del made in Italy». In un’intervista alla rivista “Quattroruote”, il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia entra di petto nel dibattito sui limiti di tasso alcolemico per chi guida.

Il ministro attacca i sostenitori della tolleranza zero: «Non credo nella cultura del proibizionismo, il limite attuale, 0,5 grammi di alcol per litro di sangue è ragionevole e stradigerito dall’opinione pubblica, entro questi livelli si è sobri e perfettamente in grado di guidare.
Corrisponde a due bicchieri di un vino che abbia non più di 11 gradi, diciamo uno spumante o un rosso non strutturato».

Zaia invita a guardare con attenzione le statistiche sugli incidenti: solo il 2,09 per cento è causato da guidatori in stato d’ebbrezza, gente ben al di sopra dello 0,5: «Non vedo perchè dovrei rinunciare a bere con intelligenza e moderazione, solo perchè ci sono irresponsabili che si ubriacano – spiega Zaia – E perchè non si guarda con altrettanta severità alle altre cause degli incidenti? Vogliamo parlare del fumo o dei farmaci che danno sonnolenza? Degli antistaminici che migliaia di italiani prendono in primavera per combattere le allergie? O dei
tranquillanti? Temo siano più pericolosi dei fatidici due bicchieri, ma nessuno se ne occupa».