Il pirata somalo “sbarca” a New York per il processo: rischia l’ergastolo

Pubblicato il 22 Aprile 2009 - 14:48 OLTRE 6 MESI FA

Abdul Wali-i-Musi, il pirata somalo arrestato nell’Oceano Indiano, è arrivato a New York, nel tribunale di Manhattan, dove verrà processato. Abdul Wali-i-Musi è stato catturato perché con i tre compagni ha fallito l’assalto alla Maersk Alabama, grazie alla rivolta dell’equipaggio del capitano Richard Phillips, e all’arrivo dei cecchini dei Navy Seals. Il ragazzo somalo rischia ora l’ergastolo per il reato di “pirateria”.

Per difendere il pirata è arrivata dalla Somalia la madre che prima consegna un messaggio per il Presidente Obama, «mi appello affinché perdoni il mio ragazzo, lo rilasci, mi consenta di vederlo e di essere con lui al processo», e poi insieme al marito difende suo figlio: «se è un pirata è perchè la nostra è una famiglia povera, senza un centesimo, e lui è stato ingannato da chi gli prometteva del denaro».

L’avvocato del pirata somalo, Richard Kuby, punta invece il dito contro la Us Navy: «Wali-i-Musi è salito sulla Uss Bainbridge protetto dalla bandiera bianca, non avrebbe dovuto essere arrestato, facendolo hanno violato i suoi diritti».