Il Tribunale di Teheran chiede il massimo della pena per il leader riformista Hajjarian

Pubblicato il 25 Agosto 2009 - 17:20 OLTRE 6 MESI FA

La “massima pena” è stata chiesta dalla pubblica accusa a carico di Saeed Hajjarian, uno dei massimi esponenti del movimento riformista in Iran, di cui è considerato il principale ispiratore. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Irna, secondo cui Hajjarian è imputato per attentato alla sicurezza nazionale, un reato che nella Repubblica Islamica è punibile con la morte.

«Il procuratore – recita un dispaccio della Irna – ha sollecitato la massima pena per Hajjarian, in considerazione dell’importanza del suo caso». Il leader riformista è tra i venti oppositori finiti alla sbarra davanti a un Tribunale Rivoluzionario di Teheran, in quello che è il quarto processo di massa contro i contestatori a suo tempo protagonisti delle proteste di piazza, scoppiate in tutto il Paese dopo la controversa conferma in carica di Mahmoud Ahmadinejad nelle presidenziali del 12 giugno scorso.

Quattro giorni dopo il voto Hajjarian fu arrestato e da allora non era più apparso in pubblico. Ufficialmente sarebbe rimasto per tutto il tempo agli arresti domiciliari, ma testimoni oculari hanno riferito di averlo visto portare via da casa sua e sarebbe sempre rimasto segregato in un carcere. Giornalista, stretto collaboratore dell’ex presidente iraniano Mohammad Khatami, moderato e filo-riformista, Hajjarian è stato anche vice ministro per l’Informazione.