Immigrazione: la Toscana approva la nuova legge regionale. Ampi diritti anche agli irregolari

Pubblicato il 1 Giugno 2009 - 19:41 OLTRE 6 MESI FA

Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la controversa legge sull’immigrazione, certamente molto innovativa rispetto al sentire di buona parte dell’Italia. Infatti la legge, dice l’intestazione, reca norme «per l’accoglienza, l’integrazione partecipe e la tutela dei cittadini in Toscana».

La nuova legge tocca lavoro, sanità, istruzione, politiche abitative, secondo norme ispirate a principi di uguaglianza e pari opportunità per i cittadini stranieri che si trovano sul territorio regionale. La legge prevede anche la valorizzazione dei titoli professionali acquisiti nei paesi d’origine; rappresentanza nelle organizzazioni imprenditoriali; coordinamento delle istituzioni e degli Enti locali; sostegno e rafforzamento della rete regionale di sportelli informativi; insegnamento della lingua italiana; rispetto alle differenze religiose. Attenzione particolare è riservata ai richiedenti asilo e rifugiati, ai minori e alle donne in stato di gravidanza, alle vittime di tratta e sfruttamento, ai detenuti.

Vi sono anche una serie di norme contestate tra cui quella che assicura l’assistenza socio-sanitaria urgente e indifferibile anche agli stranieri senza permesso di soggiorno. E ancora: promozione del diritto di voto amministrativo per gli stranieri residenti, prevenzione delle mutilazioni genitali femminili, promozione della convivenza interculturale, accesso al servizio civile regionale. Sono questi i punti più rilevanti.

In particolare, tutte le «persone dimoranti» nel territorio regionale «anche se prive di titolo di soggiorno», possono fruire degli «interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali».

Altri aspetti rilevanti del testo di legge: la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri residenti e, in particolare «l’estensione del diritto di voto». Si prevede anche un più omogeneo funzionamento delle Consulte e dei Consigli degli stranieri presenti in molti Comuni.

La legge promuove e sostiene il diritto alla salute dei cittadini stranieri,«come diritto inviolabile della persona, promuove l’utilizzo di mediatori culturali nei servizi di primo accesso alle prestazioni sanitarie», così come «l”adozione di piani mirati alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro». È garantito il sostegno della rete regionale di sportelli informativi, con il supporto nelle procedure di rilascio, rinnovo o conversione dei titoli di soggiorno e la richiesta di cittadinanza, nonche’ il ricorso al Difensore civico regionale.

Si promuove l’accesso a interventi di assistenza nella cura di minori, per le cittadine straniere madri «che risultino prive di una rete familiare di sostegno» e per i minori non accompagnati si prevedono progetti di tutela e affidamento, anche tramite i«centri-affidi».

La nuova legge risponde ad una realtà che vede, al gennaio 2008, 275.149 immigrati regolari nella nostra regione, pari al 7,5% della popolazione, contro il 6,44% del 2007 e con un aumento costante e più rilevante rispetto ad altre zone del Paese.

Per il presidentre della regione Toscana Claudio Martini, non siamo in presenza di «un eldorado per i clandestini» come accusa il centro – destra all’opposizione. La legge è «giusta ed equilibrata», ha aggiunto mrtini  «ed ha lo scopo di portare  in trasparenza il fenomeno della migrazione».