Inchiesta a Bari/ Il Giornale di Berlusconi attacca: non ci sono solo in mezzo gli amici di Silvio, ma anche quelli di D’Alema

Pubblicato il 28 Giugno 2009 - 10:53 OLTRE 6 MESI FA

Nuove indiscrezioni escono dalla procura della Repubblica di Bari sulle inchieste su presunte tangenti nella sanità della Puglia.

Le notizie sono pubblicate dal quotidiano il Giornale, di cui Silvio Berlusconi è stato socio fondatore e che ora è del fratello Paolo. L’edizione su carta del Giornale ha questo titolo: “Adesso l’inchiesta di Bari fa tremare la sinistra”.

Secondo il sito il Giornale.it, “sarebbero quattro i fascicoli paralleli, affidati ad altrettanti pm”, coordinati dal procuratore aggiunto Marco Dinapoli, in ciascuno dei quali “apparirebbe il nome di Gianpaolo Tarantini, l’imprenditore delle protesi che avrebbe pagato prostitute di lusso per consolidare il proprio giro di affari e perché partecipassero a feste “vip”, tra cui alcune organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi a Roma e in Costa Smeralda”.
Ma il suo, prosegue il Giornale, non è l’unico nome. “C’è quello di Alberto Tedesco, ex assessore alla Sanità (Pd) dimessosi in febbraio che ora si appresta a subentrare al Senato al dalemiano Paolo De Castro, neoeletto eurodeputato. C’è quello di Lea Cosentino, manager della Asl di Bari (una delle più grandi d’Italia) nominata da Tedesco. E c’è anche quello di Enrico Intini, amministratore delegato dell’omonimo gruppo e amico di Massimo D’Alema. Il 6 luglio in Procura è stato convocato, come persona informata sui fatti, il governatore Nichi Vendola”.

Spiega il Giornale che “al centro delle inchieste c’è la gestione di appalti e forniture della Regione, sulla quale Vendola ha avviato accertamenti interni i cui risultati sono stati consegnati ai magistrati. Il sospetto è che in alcune brutte vicende di appalti truccati si evidenzierebbero pesanti responsabilità dell’establishment del Pd e che l’attenzione giudiziaria sul presidente del Consiglio stia fungendo da “ammortizzatore” per evitare che i media si concentrino sul vero fulcro dell’attività d’indagine relativa agli scandali della sanità convenzionata”.

L’inchiesta sulle escort di Tarantini nasce infatti dalle intercettazioni dell’imprenditore indagato dal pm Giuseppe Scelsi per la fornitura di protesi della sua Tecnohospital alle strutture sanitarie regionali.  Riferisce il Giornale che “l’altro giorno sono stati perquisiti la casa della Cosentino (grande amica di Tarantini) e gli uffici di Intini a Noci (Bari): si sospetta che i tre stessero costruendo un appalto “su misura” per Giampi e Intini”.