Clamoroso flop della polizia indonesiana. Dopo che si era sparsa la voce che il terrorista Noordin Mohammed Top, organizzatore di alcuni degli attentati terroristici più gravi del Paese, era stato ucciso, le autorità sono state costrette ad ammettere di essersi sbagliate e che la guerra contro il terrore non è ancora vinta.
Il test del Dna ha dimostrato che resti di un terrorista ucciso in un raid il 7 agosto non sono quelli di Noordin Top, ma di Ibrohim, un fiorista dell’hotel Marriott di Giacarta complice di un attacco kamikaze contro l’albergo il 17 luglio scorso. «Annuncio ufficialmente che la guerra contro il terrorismo non è ancora vinta», ha detto il portavoce della polizia, «il cadavere è di Ibrohim. Abbiamo cercato corrispondenze con il Dna di Johor, figlio di Noordin, ma non ha funzionato».
Video di sicurezza diffusi dalla polizia mostrano Ibrohim mentre conduce uno dei kamikaze del 17 luglio in giro per l’hotel e mentre porta in una camera il materiale utilizzato per fabbricare gli ordigni. La sua morte è comunque un duro colpo per la rete terroristica e un successo per le forze di sicurezza. «Ibrohim era uno degli organizzatori – ha aggiunto il portavoce – ed era sempre presente agli incontri con Noordin Top». Lui stesso si preparava a compiere un attacco suicida contro Cikeas, la residenza del presidente Susilo Bambang Yudhoyono alle porte di Giacarta.