Invecchiamento globale/ Nel 2020 nel mondo ci saranno più anziani che bambini: complessi cambiamenti socio-economici in vista

Pubblicato il 21 Luglio 2009 - 17:00 OLTRE 6 MESI FA
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LaPresse

In meno di dieci anni, per la prima volta nella storia dell’umanità, il numero di persone con un’età uguale o superiore ai 65 anni supererà quello dei bambini sotto i cinque. Cosa significa? Significa che oltre all’Italia, dove, per svariate ragioni i figli non si fanno, il crescente divario tra lavoratori e pensionati avrà delle forti implicazioni a livello economico in tutto il mondo.

Il test è stato pubblicato nel rapporto “An Aging World: 2008” ed è stato prodotto da Kevin Kinsella e Wan He, ricercatori dell’U.S. Census Bureau, su commissione dello National Institute on Aging (Nia).

A partire da metà 2008, a livello globale, le persone di età uguale o superiore ai 65 anni erano, secondo le stime, 506 milioni, circa il 7% del totale (con un aumento del 10,4% rispetto al 2007). Dal 2007 e al 2008 la popolazione anziana è cresciuta, in media, a livello mondiale, di 870.000 persone ogni mese. Nel 1990, 26 paesi avevano una popolazione anziana di almeno due milioni di persone, nel 2008 38 paesi hanno raggiunto quella soglia. E il processo non è destinato ad arrestarsi: nel 2040, stando al rapporto del Census Bureau, il mondo potrebbe avere 1,3 miliardi di persone anziane, cioè il 14% del totale.

Oggi è il Giappone il paese “più vecchio”: oltre il 21% di tutti i giapponesi ha un’età superiore ai 65 anni. Eccezion fatta per la Georgia e il Giappone, i 25 paesi più vecchi al mondo sono tutti in Europa.

«L’invecchiamento della popolazione interessa qualunque Paese in qualunque parte del mondo», ha detto Richard Suzman del Nia, «Mentre ci sono importanti differenze tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo, l’invecchiamento sta cambiando la natura socio-economica del pianeta e pone sfide difficili».