Oggi ci sono «meno possibilità» che l’Iran possa accettare la “mano tesa” offerta da Stati Uniti e comunità internazionale, ma il dialogo rimane per ora «un’opzione aperta». Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso di un’audizione alla commissione Esteri del Senato. L’opportunità di aprire un negoziato con Teheran, per Frattini, deve misurarsi con la «volontà concreta» di Teheran di sedersi intorno a un tavolo e di rispettare i «diritti assoluti e universali».
Il ministro ha citato le manifestazioni dei giorni scorsi e le repressioni del regime spiegando che «le violenze contro la persona, gli attentati alla libertà di stampa sono principi e valori fondamentali che vengono prima del principio di non interferenza». Per il titolare della Farnesina ci sono ancora «margini utili per lavorare» con l’Iran su«temi essenziali come il dossier nucleare» e il ruolo di Teheran nel «grande Medio Oriente, fino all’Afghanistan». Ma, per Frattini, oggi «tocca all’Iran rispondere alla nostra offerta».